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Prezzo gas tocca i massimi da un anno: la Russia chiude i rubinetti verso l’Austria

Che coincidenza. Il governo tedesco stoppa un carico di Gnl proveniente dalla Russia e Gazprom blocca l’export di gas via tubo verso l’Austria. Torna così in tensione il prezzo del metano ad Amsterdam che venerdì ha terminato le contrattazioni in calo dell’1% dopo aver registrato un balzo di quasi il 3% nel pomeriggio, segnando il massimo da un anno per il contratto Ttf addirittura a 47,5 euro per megawattora.

Il ministero dell’Economia tedesco ha ordinato al terminale statale di importazione di gas di rifiutare una fornitura di gas naturale liquefatto proveniente dalla Russia. L’ordine, confermato dal Financial Times ieri, riflette l’intensificarsi delle misure europee per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina. La decisione riguarda il terminale Deutsche Energy Terminal, che si era preparato a ricevere una spedizione di GNL russo. Secondo quanto riportato, il Ministero ha intimato alla struttura di “rifiutare qualsiasi consegna di Gnl dalla Russia fino a nuovo avviso”, con l’obiettivo di accelerare la transizione energetica della Germania, ormai impegnata in un drastico distacco dal gas russo.

La lettera inviata dal ministero dell’Economia sottolinea che uno degli obiettivi principali del terminale di importazione tedesco è “ridurre progressivamente la dipendenza dalla Russia”, confermando che “in linea di principio, è corretto che la Germania non importi più gas russo. È chiaro che ciò non deve avvenire attraverso i terminali Gnl tedeschi”, ha dichiarato un portavoce del ministero al Financial Times.

Risposta della Russia? L’operatore energetico austriaco OMV ha annunciato una riduzione delle forniture di gas da Mosca, con l’intenzione di interrompere completamente i rifornimenti a partire da sabato. Il gigante energetico russo PJSC ha notificato che le consegne all’Austria saranno ridotte a zero, dopo la decisione di OMV di sospendere i pagamenti per un risarcimento arbitrale di 230 milioni di euro.

Il prezzo è appunto salito del 3%, subito dopo il comunicato diffuso da OMV, puntando minacciosamente verso quota 50 euro. Una quotazione, che non si vedeva da novembre 2023, alimentata anche da un clima più freddo che aumenta la domanda. Il calo delle temperature, combinato con la debole produzione di energia eolica, ha spinto al rialzo il consumo di gas per l’elettricità. Le previsioni mostrano che le temperature rimarranno in cifre singole basse fino a fine dicembre. I prelievi di gas dagli stoccaggi sono in corso dal 3 novembre, con le riserve europee piene al 93,04%. Per ora comunque le forniture di gas dalla Norvegia e i carichi di Gnl rimangono stabili.

E’ la fine del passaggio russo del gas in Europa che tiene in allerta i mercati. La SPP slovacca sta adottando misure per garantire la propria fornitura, tra cui un accordo pilota con la Socar dell’Azerbaijan, nel caso in cui il transito ucraino termini.

Elena Fois

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