Mentre Ravenna dà il suo consenso, Piombino si prepara a una nuova giornata di protesta. Il Consiglio comunale della città romagnola ha approvato il progetto per il rigassificatore galleggiante, la Bw Singapore comprata da Snam che sarà ormeggiata dalla primavera del 2024. Una votazione unanime e bipartisan quella avvenuta nell’aula consiliare, che ha visto favorevole maggioranza e minoranza (un solo astenuto) e che rende Ravenna “la capitale energetica italiana”, come ha ricordato il sindaco Michele De Pascale.
A Piombino, invece, all’arrivo della nave rigassificatrice Golar Tundra si oppongono non solo comitati di cittadini, ma anche i partiti politici locali a livello trasversale. Oggi tutto il fronte del no sfilerà per le vie della città in segno di protesta, alla vigilia della data cruciale, quella del 21 ottobre, quando a Firenze, nella sede della Regione Toscana, è convocata l’ultima conferenza dei servizi dalla quale potrebbe arrivare il via libera all’opera. Entro il 27 ottobre, infatti, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, nominato commissario straordinario, dovrà prendere una decisione sull’eventuale autorizzazione al progetto di Snam, che prevede il posizionamento della Golar Tundra nella banchina est della darsena nord del porto ad aprile 2023, dove rimarrà tre anni per poi essere spostata off-shore, al largo della costa (come più volte annunciato dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani). “Sono convinto che accanto al memorandum Piombino, ovvero le opere che lo Stato e il governo dovranno realizzare per rendere più accettato quello che può essere l’inserimento nel porto di Piombino del rigassificatore per tre anni, noi potremmo trasformare quello che è stato oggetto di polemiche in una opportunità per il capoluogo del territorio della Val di Cornia”, ha dichiarato Giani nei giorni scorsi.
I comitati hanno più volte ribadito che se il Commissario firmerà l’autorizzazione chiederanno “al consiglio comunale di approvare un ordine del giorno per il ricorso al Tar contro l’opera“. Nel corteo di protesta di oggi, e che domani si sposterà a Firenze, sotto la sede della Regione, ci sarà anche il sindaco di Piombino in quota FdI, Francesco Ferrari, che dai social ribadisce “l’assoluta contrarietà della città alla collocazione dell’impianto in porto“. Anzi, per il primo cittadino “Piombino deve essere tassativamente esclusa dalle opzioni per l’off-shore“.
Sul tema poi della royalty per i territori, non previste per legge, Ravenna spera di ottenere quello che il governo ha promesso a Piombino, con sconti in bolletta come ristori al progetto e altre misure compensative. “Continueremo a lavorare nei prossimi giorni per arrivare all’autorizzazione da parte del Commissario Bonaccini e alla definizione di mitigazioni, compensazioni e ristori” , ha infatti spiegato il sindaco De Pascale esaltando il grande senso di responsabilità della città “per sostenere famiglie e imprese in questo momento di pesante crisi energetica“. Sulla stessa linea il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, commissario straordinario per l’opera, che sottolinea il “segnale straordinario di unità” del Consiglio, “dopo che già tutte le parti sociali, sindacati e imprese, si erano dette a favore. La stessa coesione con la quale definiremo mitigazioni e compensazioni“. Fondamentali all’ok al rigassificatore erano stati i pareri positivi su sicurezza dell’impianto, tutela dell’ambiente e della navigazione forniti dagli organismi e dalle autorità competenti.
Intanto, come riportato dal sito specializzato Euractiv, ci sarebbero più di 35 navi metaniere ferme attorno alle coste della Spagna e nel Mediterraneo in attesa di scaricare i propri carichi di Gnl. I rigassificatori europei (in Italia ne esistono tre) non riescono ad accogliere altri carichi. In pratica, il gas naturale liquefatto destinato a sostituire completamente le forniture di metano dalla Russia nel 2024 attende le infrastrutture necessarie per poterlo utilizzare.
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