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Giannelli: “Pannelli solari sulle scuole? Forza di una centrale elettrica”

Se si installassero pannelli fotovoltaici sulle oltre 40mila scuole italiane, si produrrebbe la forza di una centrale”. La proposta l’ha lanciata a marzo il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli. Di fronte all’emergenza energetica, è convinto, “la scuola può fare molto”.

Giannelli proponeva di investire una parte dei fondi del Pnrr per gli enti locali, proprietari degli edifici, in modo che potessero installare sui solai delle scuole pannelli fotovoltaici, realizzando una “centrale elettrica diffusa senza precedenti”.

A distanza di due mesi e mezzo, non c’è stata nessuna risposta concreta da parte delle istituzioni, rivela il rappresentante sindacale dei presidi a GEA, “a parte qualche cenno di approvazione da parte di parlamentari e di varie persone del mondo della scuola”. Quanto ai vincoli delle soprintendenze per i centri storici, non si dice preoccupato: “da un lato la maggior parte delle scuole non insiste in centri storici, d’altro canto i pannelli sul lastrico non impattano sul decoro urbano, non vedo grossi problemi in questo senso”, spiega.

La sostenibilità è fatta anche di piccole buone pratiche diffuse. I ragazzi sono tra i più impegnati nella difesa dell’ambiente e le scuole, osserva, “fanno già tanto per dare l’esempio”: “Una delle pratiche più diffuse è quella della raccolta di batterie elettriche o di materiali di scarto come la plastica. Un’altra attività praticata è la sensibilizzazione al risparmio energetico”. L’Anp da anni promuove la diffusione di una cultura della sostenibilità nelle scuole. Del 2020 è l’accordo con Eni per un programma congiunto di incontri sui temi ambientali dedicato per formare il personale docente. Attraverso i temi dell’educazione al rispetto dell’ambiente, alla sostenibilità, al patrimonio culturale, alla cittadinanza globale è possibile stimolare la consapevolezza di essere parte di una comunità, locale e globale.

Nel percorso per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, gli studenti “possono fare la differenza, e la fanno, in modo indiretto, perché sono i cittadini di domani”, precisa Giannelli. “Oggi è importante contribuire a formare coscienza sensibile. Se vogliamo vedere nel mondo comportamenti virtuosi domani, è necessario operare da subito per sviluppare una predisposizione ad atteggiamenti responsabili”.

Nadia Bisson

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