Green economy, le raccomandazioni Ue all’Italia: “Avanti con le riforme verdi”

Tenere il debito sotto controllo, con politiche di bilancio prudenti. E poi interventi in tema di pensioni e catasto. Ma soprattutto agenda sostenibile. La Commissione europea, nelle raccomandazioni specifiche per Paese, chiede all’Italia di lavorare sulla transizione verde: “Serve un’attuazione piena e tempestiva del piano di ripresa”. Questa l’indicazione principale al governo, che si coniuga in azioni e politiche a sostegno della green economy. Nello specifico, i compiti per casa non sono pochi. Si insiste sulla necessità di “ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e diversificare l’importazione di energia”. In tal senso occorre “superare le strozzature per aumentare la capacità di trasmissione interna del gas, sviluppare interconnessioni elettriche, accelerare la diffusione di ulteriori capacità di energia rinnovabile e adottare misure per aumentare l’efficienza energetica e promuovere la mobilità sostenibile”.

A livello nazionale è convinzione dell’esecutivo comunitario che sia “necessario accelerare la decarbonizzazione del settore dei trasporti, anche accelerando l’introduzione di punti di ricarica per i veicoli elettrici e portando avanti importanti progetti ferroviari, ciclabili e di trasporto pubblico”. Vanno riviste le politiche adottate finora in materia fiscale. Serve, nello specifico, “adottare e attuare opportunamente la legge delega sulla riforma tributaria, in particolare riducendo le sovvenzioni dannose per l’ambiente”. Ancora, serve un maggiore sforzo in termini di azioni di contrasto ai cambiamenti climatici, perché qui si considera il sistema Paese in ritardo. “Affinché l’Italia sia in linea con gli obiettivi con il pacchetto di sostenibilità ‘Fit for 55’, saranno necessarie ulteriori ambizioni nella riduzione delle emissioni di gas serra e nell’aumento delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica”. In tal senso “c’è spazio per accelerare e aumentare l’introduzione delle fonti di energia rinnovabili previste dal Piano nazionale per il clima energetico (PNEC)”. Nel processo di rilancio dell’Italia non va dimenticata la riforma della pubblica amministrazione per quanto riguarda i progetti verdi. “L’Italia ha spazio per continuare ad adottare misure per facilitare l’autorizzazione di progetti di energia rinnovabile”. Vuol dire meno burocrazia.

Bisogna fare tanto, e bene. Vanno evitati sprechi. Quindi le autorità nazionali devono “espandere gli investimenti pubblici per la transizione verde e digitale e per la sicurezza energetica, anche facendo uso del Recovery fund, della strategia per l’indipendenza energetica RePowerEU e altri fondi dell’UE”. Un punto su cui insiste il commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni. “Utilizzare bene i fondi del fondo di ripresa evita che le nostre economie frenino in modo eccessivo”, e questo vale anche e soprattutto per l’Italia. “Ci sono 200 miliardi – dice – che mai come ora servono al Paese”. Le risorse dunque ci sono, vanno usate tutte e bene, e serve che la politica faccia il proprio dovere, senza crisi o strappi di qualsivoglia sorta. Gentiloni guarda con soddisfazione a “l’attuazione che il governo Draghi sta perseguendo con grande forza e con grande convinzione” per la traduzione in pratica della strategia tricolore di rilancio economico, e a nome dell’esecutivo comunitario, per il bene del Paese, lancia il chiaro messaggio politico di lasciare lavorare il presidente del Consiglio. Nell’attuazione del piano di ripresa e della sua componente green “non c’è solo la risposta alle raccomandazioni, ma pure all’esigenza di sostenere l’economia e gli investimenti” di cui c’è bisogno.

Nadia Bisson

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