Ukraine's President Volodymyr Zelensky prepares for a plenary meeting at a summit held at Lancaster House in central London on March 2, 2025. European leaders descend upon London today for talks to "drive forward" action on Ukraine, according to the office of UK Prime Minister Keir Starmer. The summit caps off a week of intense diplomacy for host Starmer, who met with President Donald Trump on Thursday in an effort to draw together the European and US approaches to the Ukraine conflict. (Photo by JUSTIN TALLIS / POOL / AFP)
Difesa europea – alla luce di ReArm europe, il Piano di riarmo lanciato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen – e sostegno all’Ucraina. I Ventisette leader dell’Unione europea, tra capi di Stato e di governo, si riuniscono a Bruxelles in un Consiglio europeo straordinario per affrontare quello che il presidente Antonio Costa ha definito “un momento cruciale” sia per Kiev, invasa tre anni fa dalla Russia, e per sicurezza del Vecchio continente così come conosciuta per decenni.
La riunione, a cui parteciperà anche il presidente Volodymyr Zelenskyy, inizierà alle 12.30 con gli scambi di opinioni con la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. “Per quanto riguarda la difesa europea, il mio obiettivo è dare seguito al nostro incontro informale del 3 febbraio nell’ottica di prendere le prime decisioni a breve termine, affinché l’Europa diventi più sovrana, più capace e meglio attrezzata per affrontare le sfide immediate e future alla sua sicurezza”, ha scritto il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, nella sua lettera di invito ai leader. In questo contesto, von der Leyen ha presentato ieri il suo piano per il riarmo dell’Europa incentrato su cinque elementi: sospensione delle regole nazionali del Patto di stabilità per le spese in difesa, debito comune Ue fino a un massimo di 150 miliardi di euro, fondi di coesione, sostegno della Banca europea degli Investimenti e capitali privati.
Per quanto riguarda l’Ucraina, il presidente Costa mette nero su bianco nella sua lettera che “si riscontra un nuovo slancio che dovrebbe portare a una pace globale, giusta e duratura“. Ed “è quindi importante che procediamo a uno scambio in merito alle modalità con cui sostenere ulteriormente l’Ucraina e ai principi che dovrebbero essere rispettati da qui in avanti”. In questo contesto, l’Ue e i suoi Stati membri sono pronti “ad assumersi maggiore responsabilità” per la sicurezza dell’Europa. “Dovremmo pertanto essere preparati a un possibile contributo europeo alle garanzie di sicurezza che saranno necessarie per assicurare una pace duratura in Ucraina”, ha aggiunto Costa.
Da un lato, come spiega una fonte Ue, “è fondamentale mantenere l’unità non solo europea ma del campo occidentale” ed “è illusorio” pensare di “poter trovare soluzioni senza la partecipazione degli Stati Uniti” o che gli “Stati membri siano in grado di stare sul terreno da soli”. Inoltre, quasi tutti sembrano concordi sul principio di un cessate il fuoco incardinato in un processo che porti a una pace. Ma, dall’altro lato, sulle garanzie di sicurezza e sul rafforzamento delle forze armate che Kiev chiede, ci sono i veti dei primi ministri ungherese Viktor Orban e slovacco Robert Fico. “Se non si arriva a conclusioni, non sappiamo cosa succede perché non abbiamo mai parlato di piani B”, ha aggiunto la fonte Ue. Ma il presidente “Costa è ottimista di potercela fare”, ha evidenziato.
Dall’inizio dell’aggressione militare della Russia, l’Ue e i Ventisette hanno fornito quasi 135 miliardi di euro a sostegno del Paese aggredito e della sua popolazione, compresi 48,7 miliardi di euro per le forze armate ucraine. L’Ue ha inoltre adottato sanzioni nei confronti della Russia: le ultime sanzioni, del 24 febbraio 2025, colpiscono settori dell’economia come quello bancario, la flotta ombra del presidente Vladimir Putin e i beni e le tecnologie nei settori industriale ed energetico.
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