(FILES) A photograph taken on August 12, 2023 shows an iceberg melting in Scoresby Fjord, Eastern Greenland. This year's Arctic sea ice peak is the lowest in the 47-year satellite record, the US National Snow and Ice Data Center (NSIDC) said on March 27, 2025, as the planet continues to swelter under the mounting effects of human-driven climate change. (Photo by Olivier MORIN / AFP)
Donald Trump non arretra sulla Groenlandia e rilancia: “E’ molto importante, per la sicurezza internazionale. Ne sbbiamo bisogno non per la pace per gli Stati Uniti, ma per la pace nel mondo”. Intanto il suo vice JD Vance è atterrato sull’isola per visitare l’unica base militare americana nel territorio, a Pituffik, un viaggio vissuto come una provocazione in Danimarca. “Il presidente è davvero interessato alla sicurezza dell’Artico, come tutti sapete, e questo argomento diventerà sempre più importante nei prossimi decenni”, commenta al suo arrivo.
Di fronte alla persistente bramosia degli americani, danesi e groenlandesi, sostenuti dall’Unione Europea, inaspriscono i toni. La prima ministra danese Mette Frederiksen denuncia “l’inaccettabile pressione” esercitata dagli Stati Uniti dopo l’annuncio, all’inizio della settimana, dell’arrivo senza invito di una delegazione statunitense che alla fine ha rivisto i suoi piani. “Venire in visita quando non c’è un governo in carica non è considerato un segno di rispetto verso un alleato”, afferma il primo ministro della Groenlandia Jens Frederik Nielsen. Nielsen presenta anche il nuovo governo di coalizione della Groenlandia, costituito per “far fronte alle forti pressioni esterne”. All’inizio di febbraio, il Segretario di Stato americano per l’America del Nord, John F. Kelly, aveva dichiarato che “la Danimarca non sta facendo il suo lavoro in Groenlandia e non è un buon alleato”. La signora Frederiksen ha prontamente replicato che la Danimarca è da tempo un fedele alleato degli Stati Uniti, combattendo al loro fianco “da molti decenni”, anche in Iraq e in Afghanistan.
La base americana di Pituffik costituisce un avamposto della difesa missilistica americana, in particolare contro la Russia, poiché la traiettoria più breve dei missili provenienti dalla Russia verso gli Stati Uniti passa attraverso la Groenlandia. Pituffik, che fino al 2023 si chiamava Thule Air Base, è servita da postazione di allerta contro eventuali attacchi dell’URSS durante il periodo della guerra fredda e rimane un anello essenziale dello scudo antimissile americano. È anche un luogo strategico per la sorveglianza dell’emisfero settentrionale e la difesa dell’immensa isola artica, che, secondo l’amministrazione americana, i danesi hanno trascurato. In questo contesto, il presidente russo Vladimir Putin ha giudicato “serio” il progetto di Donald Trump di assumere il controllo della Groenlandia e ha affermato di essere preoccupato che l’Artico si trasformi in “un trampolino di lancio per eventuali conflitti”. Secondo Marc Jacobsen, docente presso il Royal Danish Defence College, JD Vance “ha ragione nel dire che (la Danimarca) non ha risposto ai desideri americani di una maggiore presenza, ma abbiamo adottato misure per soddisfare questo desiderio”. A gennaio, Copenaghen ha annunciato che avrebbe stanziato quasi due miliardi di euro per rafforzare la sua presenza nell’Artico e nel Nord Atlantico. La brama di Trump per il territorio di ghiaccio, che affascina per le sue ipotetiche risorse minerarie e fossili e la sua importanza geostrategica, è vista come un deterrente per i suoi abitanti e la sua classe politica, così come per la potenza tutelare danese. Gli Stati Uniti “sanno che la Groenlandia non è in vendita. Sanno che la Groenlandia non vuole far parte degli Stati Uniti. Questo è stato loro comunicato in modo inequivocabile, sia direttamente che pubblicamente”, ha ribadito mercoledì Mette Frederiksen. Venerdì, re Frederik X di Danimarca ha rilasciato una dichiarazione rara, ricordando il suo attaccamento al territorio. “Non ci devono essere dubbi sul mio amore per la Groenlandia, e il mio legame con il popolo groenlandese è intatto“, ha detto a TV2.
Se i principali partiti groenlandesi sono favorevoli all’indipendenza del territorio a più o meno lungo termine, nessuno sostiene l’idea di un’annessione agli Stati Uniti. Secondo un sondaggio pubblicato alla fine di gennaio, anche la popolazione, in maggioranza Inuit, rifiuta ogni prospettiva di diventare americana. Il governo uscente ha ricordato di non aver “inviato alcun invito per visite, sia private che ufficiali”. Il viaggio lampo del figlio del presidente americano, Donald Trump Jr, il 7 gennaio, era già stato vissuto come una provocazione.
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