“Dal 1967 il debito cresce senza sosta, in valore assoluto. Il rapporto con il Pil è un indice di sostenibilità nel medio termine. Il costo per lo Stato, però, è dato dal suo valore. Dobbiamo ridurre il debito”. Lo dice Antonio Patuelli, presidente di Abi. “Una soluzione c’è. Bisogna fissare un tetto invalicabile al debito pubblico. Quindi se le istituzioni della Repubblica fissassero un limite insuperabile, i mercati, di conseguenza, reagirebbero positivamente. E anche lo spread si ridurrebbe”, prosegue nell’intervista a La Stampa. Poi sui tassi della Bce spiega che “Lleuro ci favorisce perché garantisce un’inflazione più bassa. E un costo del denaro inferiore a quello che avevamo con la vecchia lira. Ma non bisogna cullarsi in questo vantaggio. Dobbiamo lavorare per favorire un clima di fiducia internazionale”. E ancora: “I tassi della Bce sono ancora più bassi di quelli americani e inglesi. Nell’ambito del mondo occidentale serve una valutazione comparata. Anche nell’est europeo i tassi sono molto più elevati. In generale, fuori dall’area euro il costo del denaro è molto più alto. Anche da questo vediamo la forza dell’euro. E quanto soffra la Gran Bretagna che è voluta uscire anche dall’Ue”, sottolinea.
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