I prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono rimasti invariati a settembre rispetto ad agosto, quando erano aumentati dello 0,2% congiunturale, registrando un dato inferiore alle attese di un +0,1%. I prezzi dei servizi sono invece aumentati dello 0,2% dopo un +0,4% ad agosto, guidati da un +3% del costo dei servizi di deposito (parziale). Sono rincarati anche gli indici per la vendita all’ingrosso di macchinari e veicoli, la vendita al dettaglio di mobili, la pubblicazione di software per applicazioni desktop e portatili, la vendita all’ingrosso di abbigliamento e i servizi per passeggeri delle compagnie aeree. Nel frattempo, i prezzi dei beni sono scesi dello 0,2%, guidati da un calo del 5,6% dei prezzi della benzina.
Giù poi i prezzi del gasolio, del carburante per aerei, delle uova di gallina, dell’olio per riscaldamento domestico e delle resine e dei materiali plastici.
Su base annua, l’inflazione dei prezzi alla produzione è scesa all’1,8% da un 1,9% rivisto al rialzo, un minimo di 7 mesi ma superiore alle previsioni dell’1,6%.
Il PPI core, cioè i prezzi alla produzione escluso voci volatili come energia e cibo, è salito dello 0,2% nel mese, al di sotto dello 0,3% ad agosto e in linea con le previsioni. L’indice Ppi core annuo ha invece accelerato al 2,8% da un 2,6% rivisto al rialzo e al di sopra delle aspettative del 2,7%.
Si gioca in buona parte sul tema infrastrutturale e sulla difesa del territorio la partita…
Con riferimento alle dichiarazioni rilasciate oggi dal presidente di Confindustria Emanuele Orsini, Stellantis sottolinea che…
La spesa vale l'impresa, ma solo se tutti faranno la propria parte. Il vecchio adagio…
In una dichiarazione rilasciata venerdì, il G20, il gruppo delle venti maggiori economie del mondo,…
Diversificare, puntando anche su rinnovabili e nucleare di quarta generazione. Con uno sguardo all'idrogeno e…
Non ci sono dubbi che da più parti ci sia una chiara tendenza ad accelerare…