“Il 95 per cento del territorio nazionale è a rischio idrogeologico. Non c’è una regione dove è peggiore, o un territorio più al riparo di altri. Per questo serve un’attività diffusa di mitigazione degli scenari. In questo ambito bisogna tenere presente che l’autunno è appena iniziato. L’augurio è che quanto accaduto fino a oggi non si ripeta, purtroppo sospetto che non sarà così”. Così Fabio Ciciliano, medico e poliziotto, il nuovo capo dipartimento della Protezione civile. Per prevenire nuovo alluvio, “la parola è sempre quella: prevenzione. Noi siamo come il medico del pronto soccorso che affronta l’emergenza, ma è il medico di base che deve fare in modo di evitare il più possibile le urgenze. L’Italia è un po’ tutta come l’Emilia-Romagna, le amministrazioni locali, ognuno per la propria parte, Comuni, Regioni e anche le prefetture, devono pensare all’ordinario, alle attività di prevenzione sul territorio. Strutturali e non”. E ancora: “Non basta pulire gli alvei dei fiumi, serve un progetto di formazione individuale a quella che è la protezione civile e che deve cominciare fin dalla scuola elementare. È un fatto culturale, in modo da avere giovani che fra 15-20 anni avranno un bagaglio di conoscenze nella difesa del territorio che è un patrimonio di ritorno. Inoltre, costa molto meno che affrontare tutta una serie di emergenze”.
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