Stop a auto e furgoni a benzina e diesel dal 2035

Auto tradizionale addio. Il Parlamento europeo chiude a motori benzina, diesel e gpl, che dal 2035 non potranno più essere prodotti per autovetture e veicoli commerciali leggeri. L’Aula approva le proposte di modifica del regolamento sugli standard di emissione di CO2 per queste tipologie di quattro ruote, che colpiscono anche le vetture ibride. L’obiettivo alla base dell’iniziativa di riforma normativa intende azzerare le emissioni dei gas responsabili del surriscaldamento del pianeta, a prescindere delle tecnologie nascoste sotto il cofano. Questo perché il settore trasporti è il principale responsabile di emissioni di gas clima-alteranti in Europa. Solo il comparto auto contribuisce per il 12% del totale emesso, mentre a livello complessivo la mobilità su gomma consuma il 65% del petrolio utilizzato in Europa.

Le nuove regole, così come approvate dall’Aula (339 voti favorevoli, 249 voti contrari e 24 astenuti) e adesso oggetto di negoziato inter-istituzionale con il Consiglio, impongono alle case automobilistiche di dotare auto e furgoni di motori più puliti da qui in avanti. Il che vuol dire che la catena produttiva dovrà essere innovata già prima dell’introduzione di auto elettrica. In base alle nuove regole g li obiettivi intermedi di riduzione delle emissioni per il 2030 sarebbero fissati al 55% per le auto e al 50% per i furgoni. In altri termini l’attuale limite di 7 grammi di CO2 prodotta per chilometro percorso resterà in vigore fino al 2024, per poi scendere a 5 grammi dal 2025, a 4 grammi dal 2027, per ridursi a 2 grammi fino al 2034.

Esultano socialisti e verdi, che hanno fatto squadra in Aula. “È la fine dei motori a combustione, è un bene che la proposta sia stata adottata”, sottolinea l’europarlamentare dei Greens, Bas Eickhout. Il capodelegazione del Pd, Brando Benifei (S&D), coglie l’occasione per l’affondo contro gli altri italiani in Parlamento europeo: “Sconfitta totale della destra di Meloni, Salvini e Berlusconi, che hanno provato ancora a demolire il testo”.

Il provvedimento per nuovi standard di auto e furgoni è uno degli elementi portanti della strategia dell’Ue per la sostenibilità, che la commissione Ambiente aveva licenziato a fatica con una maggioranza ristretta di appena sei voti di scarto. Numeri che si temeva potessero essere ribaltati dall’Aula, dove il Ppe, ‘casa’ di Forza Italia, ha fatto approdare un emendamento che chiedeva, invece dello stop del 100% di auto e furgoni leggeri con motori tradizionali dal 2035, la riduzione del 90% di questi veicoli, permettendone quindi la produzione anche oltre la soglia temporale indicata dalla Commissione europea e conferma dalla commissione Ambiente dell’Eurocamera. Un emendamento appoggiato da Conservatori (Ecr) e sovranisti (Id), le famiglie politiche europee rispettivamente di Fratelli d’Italia e Lega. Emendamento bocciato in sede di voto in Aula. Un bene, perché, come spiegano i Verdi, “se questa proposta fosse fallita, non solo avremmo perso credibilità nell’affrontare il cambiamento climatico, ma avremmo anche eliminato la possibilità di rendere a prova di futuro una delle più grandi industrie europee”.

Nadia Bisson

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