
Auto, mercato elettriche vola: leadership Byd, in picchiata Tesla
Nonostante le difficoltà generalizzate del mercato auto, il segmento delle elettrificate sembra vivere il suo momento d’oro. Da gennaio a maggio 2025, le consegne globali di veicoli a batteria e ibridi (auto e mezzi commerciali) sono balzate a 7,520 milioni di unità, con una crescita del 32,4% su base annua e +42,8% rispetto al 2017. Byd mantiene la sua leadership globale, davanti ai marchi della rivale cinese Geely e a Tesla.
Secondo l’ultima analisi di Sne Research, in particolare, i marchi legati a Byd hanno venduto 1,586 milioni di unità nei primi 5 mesi dell’anno, con un aumento del 34,8% su base annua. Il colosso cinese punta a vendere circa 6 milioni di unità di Bev e ibridi plug in quest’anno e sembra aver reagito meglio di altri ai cambiamenti nelle politiche tariffarie e in materia di sussidi, costruendo linee di produzione locali o espandendole in Europa (Ungheria e Turchia) e nel Sud-est asiatico (Thailandia, Indonesia e Cambogia). “Grazie a prezzi competitivi e alla tecnologia di base – spiegano gli analisti di Sne – Byd ha continuato a migliorare la notorietà del marchio e a diversificare il suo portafoglio prodotti in vari segmenti, dai micro veicoli elettrici ai veicoli commerciali, per rafforzare la sua competitività nell’ecosistema complessivo dei veicoli elettrici. Tuttavia, sono emerse preoccupazioni sulla sua solvibilità finanziaria, poiché il gruppo si è recentemente espansa in modo un po’ troppo rapido, con conseguente aumento del debito. In questo contesto, il settore sta prestando attenzione a come l’aggressività e gli investimenti audaci di Byd influenzeranno la sua futura redditività e quota di mercato”.
Crescita a doppia cifra anche per il gruppo Geely (+77,3% annuale da gennaio a maggio), a circa 793.000 unità, grazie soprattutto al successo del modello Star Wish. I suoi marchi premium Zeekr, Galaxy (dedicato all’ibrido), e Lynk & Co puntano al mercato globale e si rivolgono a diverse fasce di clientela. In particolare, spiega Sne Research, Geely sta lavorando attivamente per convertire i veicoli a combustione interna in veicoli elettrici, sviluppando tecnologie proprietarie per batterie, sistemi elettronici e software, oltre a rafforzare le proprie capacità produttive. “Queste strategie di integrazione verticale e sviluppo interno della tecnologia sono considerate fattori chiave per promuovere la competitività di Geely, il che fa prevedere un’elevata probabilità di espansione della sua presenza sul mercato globale”, spiega l’analisi.
Continua invece il momento nero di Tesla: nonostante rimanga al terzo posto globale per vendite (esclusivamente Bev) il calo è stato del 16% su base annua, vendendo circa 537.000 unità: tra le cause, il calo rilevato da Model Y e Model 3 e l’attivismo politico di Elon Musk (ridotto nelle ultime settimane e addirittura in aperto contrasto con il presidente Usa, Donald Trump), con possibili ripercussioni negative sul marchio e sulla sua affidabilità. In particolare, le vendite globali della Model Y si sono ridotte del 22,8% (da 421.000 a 325.000 unità), aggravando il peso sull’intero marchio. In Europa le vendite sono diminuite del 34,3%, registrando 79.000 unità, mentre in Nord America le vendite sono diminuite del 13,8%, a 218.000 unità.
Meno accentuata la frenata in in Cina, -7,8% a 202.000 unità. In Europa, calo a due cifre sia per la Model Y (-38,1%) sia per la Model 3 (-25,4%), mentre in Nord America le vendite di Model Y sono diminuite del 16,6%, mostrando un evidente rallentamento. In Cina, le vendite della Model 3 sono invece aumentate del 43,8%, mentre la Model Y ha registrato un -24%. Tesla sembra perdere il suo vantaggio competitivo anche nel segmento premium, spiegano gli analisti di Sne Research: le vendite globali di modelli di punta come la Model S e la Model X sono diminuite rispettivamente del 66,1% e del 43,4%. “Affinché Tesla possa aspettarsi una ripresa delle vendite in futuro, sarà necessario per Musk e i suoi manager elaborare misure per mitigare i rischi derivanti dall’immagine del marchio compromessa”, spiega lo studio. Su base geografica, da gennaio a maggio 2025 il mercato globale dei veicoli elettrici ha mostrato andamenti diversi a seconda delle politiche correlate e delle strutture della domanda in ciascun Paese.
In Cina, che rappresenta la quota maggiore (62,7%) del mercato globale, sono state vendute complessivamente 4,718 milioni di unità di veicoli elettrici, con un aumento del 39,2% su base annua. Concentrandosi sulle grandi città cinesi, la domanda di veicoli elettrici entry-level è aumentata e l’elettrificazione dei veicoli elettrici commerciali è aumentata. In Europa, sono stati venduti complessivamente 1,538 milioni di veicoli elettrici, con una crescita del 27,9% su base annua, e la quota di mercato europea dei veicoli elettrici è leggermente scesa al 20,5%. Sebbene gli indicatori mostrino una continua ripresa, l’aumento complessivo della sensibilità al prezzo ha notevolmente accelerato la crescita delle quote di mercato dei veicoli elettrici cinesi a scapito dei marchi tradizionali. Le case automobilistiche cinesi come Byd, Nio e Xpeng stanno lavorando intensamente per investire in impianti di produzione locali in paesi come Ungheria e Spagna.
A questo proposito, sono emersi conflitti tra la politica dell’Ue, volta a promuovere la produzione locale, e le misure per limitare la penetrazione dei modelli asiatici. Rallentamento conclamato delle elettriche invece nel mercato nordamericano, dove sono state vendute 714.000 unità, con un aumento di solo l’1,4% su base annua e una quota globale di Bev e Phev scesa al 9,5%. “Grazie ai benefici del credito d’imposta previsti dall’Inflation Reduction Act (Ira) statunitense, importanti produttori come GM, Ford e Hyundai Motor Group stanno aumentando la loro quota di produzione locale in Nord America, ma la domanda di veicoli elettrici è stata inferiore alle aspettative – spiega Sne Research -. Dall’insediamento dell’amministrazione Trump, con l’orientamento politico che si sposta verso maggiori tagli fiscali e un allentamento delle normative ambientali, le discussioni a livello federale per ridurre i sussidi ai veicoli elettrici stanno guadagnando slancio. Di conseguenza, le prospettive per la domanda di veicoli elettrici vengono riviste al ribasso e le case automobilistiche stanno iniziando a riallineare le loro strategie, ad esempio tornando a portafogli incentrati sui motori a combustione interna”.