Nestlé compie 110 anni in Italia: 4,2 mld valore condiviso. Obiettivo net zero al 2050

Transizione digitale e transizione ambientale sono “i due assi per garantire un futuro alle imprese” e chi “non affronterà queste due grandi sfide, non avrà un futuro sostenibile”. Ha le idee chiare Marco Travaglia, presidente e amministratore delegato del Gruppo Nestlé in Italia, che oggi a Roma ha presentato i dati emersi dalla nuova edizione dello studio ‘Nestlé crea valore per l’Italia’, assieme all’ad di Althesys, Alessandro Marangoni, durante l’incontro che si è tenuto presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy per celebrare i 110 anni del marchio nel nostro Paese. “Abbiamo a previsione una serie di investimenti, nell’ordine direi superiore ai 250 milioni di euro per i prossimi tre anni“, spiega ancora Travaglia, senza sbilanciarsi sui dettagli del piano. Anche se anticipa che “saranno legati sia a nuove tecnologie sia a importanti investimenti industriali per rafforzare i nostri asset produttivi”, che avranno “anche importanti riflessi sull’occupazione”. Di sicuro la parola chiave è sostenibilità. “Dobbiamo arrivare ad avere entro il 2025 il 100% degli imballaggi riciclabili, e in Italia siamo già oltre il 97%”, continua l’ad di Nestlé in Italia. Che ha anche altri obiettivi: “Arrivare ad avere zero emissioni entro il 2050, con un dimezzamento al 2025”. Pure sotto questo aspetto “devo dire che in Italia siamo messi bene rispetto al sentiero di diminuzione che dobbiamo fare per arrivare a questo risultato”.

Del resto, che questa possa essere la ricetta giusta lo dicono i numeri. Perché nel 2022 il Gruppo Nestlé ha generato 4,2 miliardi di euro di valore condiviso in Italia, pari allo 0,22% del Pil, registrando un incremento del 5,5% rispetto al 2020. In un anno fortemente condizionato da diverse urgenze e continui cambiamenti, l’azienda ha fornito un contributo importante al sistema-Paese, visto che rispetto al totale del valore generato dal Gruppo in Italia, ben il 94% delle ricadute risulta distribuito tra Stato, lavoratori e attori esterni coinvolti nella filiera.

L’analisi evidenzia il significativo impulso che il Gruppo Nestlé fornisce all’Italia in termini di occupazione. Infatti, ogni suo dipendente genera indirettamente 8 posti di lavoro in Italia, per un totale di 43.040 addetti. Grazie alle sue attività produttive, nel 2022 Nestlé ha determinato la creazione di 1.257 milioni di euro di salari lungo la filiera, pari allo 0,8% delle retribuzioni dell’industria manifatturiera ed equiparabile al consumo annuale medio di 43.596 famiglie. Inoltre, dallo studio emerge che dei 4,2 miliardi di euro di valore condiviso generati dal Gruppo Nestlé in Italia dal 2022, le ricadute dirette ammontano a 816 milioni di euro, quelle indirette a 2.018 milioni di euro e le indotte a 1.394 milioni di euro. Inoltre, lo scorso anno Nestlé ha contribuito a versare 1.537 milioni di euro di tasse nel nostro Paese, pari allo 0,3% delle entrate fiscali italiane, e ha elargito donazioni per un valore pari a 3,4 milioni di euro.

Nestlé riveste un ruolo sempre più centrale nell’economia del nostro Paese, generando un valore condiviso di cui beneficia l’intera nazione e le piccole comunità locali”, afferma Travaglia. “Nel corso dei nostri 110 anni di presenza in Italia abbiamo costruito un solido e radicato legame con il territorio, contraddistinto da caratteristiche uniche che vogliamo continuare a valorizzare. Continuiamo a credere e a scommettere sull’Italia”. La storia del gruppo, dunque, supera di un decennio il secolo ma è destinata a rinnovarsi. Per celebrare marchi iconici Baci Perugina e San Pellegrino è stata allestita una mostra al Mimit, inaugurata dal ministro, Adolfo Urso. “Sono due marchi storici, che identificano da sempre l’eccellenza del Made in Italy nel mondo. Ed è tanto più significativo oggi, perché sono l’espressione dell’attività degli investimenti di una grande multinazionale straniera, che ha saputo coniugare i propri interessi finanziari e produttivi e l’eccellenza del Made in Italy. E’ questo il modello che noi vorremmo portare a esempio“.

La storia di Nestlé inizia in Italia nel 1913, quando viene depositata a Milano l’etichetta Farina Lattea Nestlé. Allora il Gruppo vendeva due prodotti ancora oggi presenti sulle nostre tavole: il latte in polvere e il Latte Condensato. In tutti questi anni, Nestlé ha lasciato una significativa impronta sul territorio italiano, diventando un punto di riferimento per milioni di famiglie in tutto il Paese. Il Gruppo è presente nel nostro Paese con 10 stabilimenti e 74 punti vendita che impiegano circa 4.600 persone.

Chiara Troiano

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