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Parco Italia riforesta il Paese: 70mila alberi entro 2024 con supporto di Amazon

Ventidue milioni di alberi entro il 2040, uno per ogni cittadino delle 15 città metropolitane d’Italia, per creare una rete nazionale composta da corridoi ecologici. Un progetto che è anche una visione e si chiama ‘Parco Italia‘.

Promosso da ‘Stefano Boeri Architetti‘ e ‘Fondazione AlberItalia‘, il piano è stato avviato grazie a un investimento da 2 milioni di euro del Right Now Climate Fund, il fondo da 100 milioni di dollari con cui Amazon si impegna nel mondo a sostenere progetti basati sulla conservazione e il ripristino dell’ambiente naturale.

A Roma, nella sede di Confagricoltura, viene presentata la fase di implementazione, che prevede la messa a dimora dei primi 70mila alberi e arbusti entro la fine del 2024. Tra gli ospiti il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e il sottosegretario all’Agricoltura, Patrizio La Pietra.

L’obiettivo è ambizioso: “Promuove la visione del territorio italiano come di un grande Parco della biodiversità vegetale e faunistica“, spiega Boeri. In coerenza con il progetto di un Parco Mondiale proposto da Richard Weller, Parco Italia mira a stabilire gradualmente una “rete ecologica nazionale che colleghi tra loro le aree protette, i parchi nazionali e regionali, le aree marine protette e i siti di ‘Natura 2000’ di interesse comunitario”, afferma.

A oggi, oltre 15mila alberi e arbusti sono stati già piantati in diversi siti sul territorio, da Motteggiana, in provincia di Mantova, ai due impianti in Abruzzo, in provincia di Chieti e Pescara. Ulteriori 35mila sono invece già stati allocati e verranno piantati entro marzo 2024. Tra questi, un impianto a Monterotondo, nella città metropolitana di Roma, che ospiterà oltre 3mila alberi in un’area di 4 ettari, e un importante progetto a Porto Marghera, in provincia di Venezia. Partendo dalle linee guida nazionali e internazionali di forestazione, il team ha sviluppato un’analisi approfondita per la costruzione di un documento complessivo di linee guida per la progettazione, pianificazione, gestione e manutenzione dei siti di piantagione di alberi in Italia.

Amazon è stata tra i primi partner a supportare il programma: “Pensiamo sia un progetto importante, utilizza un approccio sistemico in cui imprese, comunità scientifica e istituzioni lavorano insieme nella lotta al cambiamento climatico“, spiega Giorgio Busnelli, VP Consumer Goods EU Amazon. Si inserisce in una più ampia strategia incentrata sulla sostenibilità. Nell’ambito dei progetti basati sulla natura che il Right Now Climate Fund supporta in Europa, Amazon ha già investito anche in un programma di espansione delle aree verdi urbane in Germania, in un programma di ripristino di aree naturali e piantumazione di alberi nel Regno Unito, nella prima coltivazione di alghe situata tra turbine eoliche off-shore al mondo, al largo delle coste olandesi. Ha poi investito in un progetto di conservazione e ripristino forestale sui monti Appalachi negli Stati Uniti e nel programma Agroforestry and Restoration Accelerator nella foresta Amazzonica in Brasile. L’azienda è uno dei membri principali della Leaf Coalition, che ha l’obiettivo di raccogliere almeno 1 miliardo di dollari di capitali per proteggere le foreste pluviali nel mondo.

Per realizzare la connessione di Parco Italia, viene proposta una serie di percorsi pedonali e ciclabili che includa un’alta biodiversità di specie vegetali. Si tratta di una rete nazionale di Cammini della Biodiversità, con l’obiettivo di ampliare la presenza di connessioni ecologiche e culturali tra aree naturali protette, aree non protette e percorsi di mobilità lenta e il recupero dei borghi storici che punteggiano la dorsale appenninica e la fascia prealpina.

In questo network di biodiversità, gli agricoltori giocano un ruolo fondamentale, di presidio delle aree interne e collegamento con le aree urbane: “Vogliamo dare il nostro contributo per fornire da una parte le piante, dall’altra nel progetto di visione. Parco Italia è strumento, mezzo e fine. In questa dimensione circolare vogliamo misurarci con i partner di Parco Italia perché riteniamo che dall’interazione ambiente e natura l’agricoltura debba essere parte del cambiamento“, scandisce il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. “La transizione ecologica – è convinto – non bisogna solo raccontarla, ma anche scriverla“.

mariaelena.ribezzo

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