“La prima notte, quando Angela Merkel ed Emmanuel Macron ci dissero che non ci sarebbe stato accordo con i Paesi nordici: ‘Possiamo chiuderla qui’. La cancelliera aveva le valigie pronte per una vacanza. Dopo cinque giorni, alle sei del mattino, firmammo. Ripensandoci mi fa sorridere chi oggi tratta il Recovery Plan come un problema, e non un’enorme opportunità per l’Italia”. Il racconto di Enzo Amendola, deputato del pd, ex ministro degli Affari europei. Al governo Meloni, dice a La Stampa, ha lasciato come eredità “un’impostazione condivisa con la Commissione: sul piano, la governance, sulle modifiche necessarie dopo l’inizio della guerra in Ucraina, norme per modificare le procedure e velocizzare l’attuazione”.
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