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Clima, Mattarella: Non distogliere attenzione, per alcuni rischio esistenziale

I conflitti in atto nel mondo si moltiplicano. Il 2024 ne ha registrati 56, “il più alto numero dal tempo della Seconda Guerra mondiale”, per di più in un contesto di “generalizzato deterioramento delle condizioni di sicurezza“. L’esasperazione delle tensioni tra Stati, però, “non può farci distogliere lo sguardo dalla nostra casa comune, la Terra, dal suo stato di salute“: l’allarme lo lancia il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando al Quirinale il corpo diplomatico, per lo scambio degli auguri.

Il Capo dello Stato ricorda che il periodo 2015-2024 è stato il decennio più caldo mai registrato, con effetti come lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento delle acque e fenomeni meteorologici estremi che “sempre più frequentemente colpiscono in maniera drammatica comunità ed economie, come accaduto recentemente nella drammatica alluvione a Valencia”.
A pagare il prezzo delle conseguenze del riscaldamento globale sono i più vulnerabili, denuncia Mattarella, citando il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, alla COP 29 di Baku. “Per alcuni Paesi addirittura, penso a quelli insulari, un innalzamento, anche minimo, del livello degli oceani comporta un rischio esistenziale“, ricorda.

Il presidente chiede sforzi “comuni e rapidi” che permettano di superare al più presto il divario tra ambizioni in termini di decarbonizzazione e capacità di attuazione e di “imprimere l’indispensabile accelerazione alla transizione energetica globale“.

In termini di cooperazione internazionale e commercio, Mattarella punta i riflettori sulla “pretesa dell’ autosufficienza” che “contrasta con la evidenza della realtà dei fatti“. Non si può, esorta, invocare la sicurezza nazionale per giustificare nuovi protezionismi. Lo insegna anche la storia: “Il protezionismo non ha mai portato vantaggi di lungo periodo, a volte è stato persino causa di conflitti armati, mentre il libero commercio – è l’esperienza sviluppata dall’Unione europea – è un fattore di crescita formidabile“.
Bene quindi accordi con quello tra l’Unione europea e il Mercosur, che fonde il futuro di interi continenti, osserva, “proponendosi di tutelare ‘beni comuni’ come la biodiversità, la sicurezza alimentare, lo stato di salute complessivo del nostro Pianeta“.

Tra le sfide future, grande attenzione deve essere posta allo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale: “Occorre sapere che non basta a sé stessa e non è neutrale“, avverte il Presidente, auspicando uno sviluppo “inclusivo“, di cui possano beneficiare tutti e scongiurando monopoli privati: “La governance non può essere affidata soltanto al mercato o al potere di pochi. E’ necessario che le istituzioni sappiano farne un ‘bene comune’ – scandisce -, incanalandone le potenzialità in modo coerente con i progetti di vita collettiva e di relazione“.

mariaelena.ribezzo

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