Alleanza Verdi-Sinistra: price cap, cannabis e rinnovabili

Un tetto al prezzo del gas, il prelievo al 100% degli extraprofitti dei colossi dell’energia (“Non un esproprio, non mettiamo in discussione gli utili“), un piano straordinario per rilanciare le rinnovabili, la legalizzazione della cannabis (una “patrimoniale sulle mafie“). È il cuore del programma elettorale di alleanza Verdi-Sinistra presentato ieri a Roma da Eleonora Evi, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Centodieci punti in programma in vista del 25 settembre, fondati su 15 pilastri: rinnovabile e green, mobilità sostenibile, diritti, pari opportunità, rifiuti zero, lavoro, giustizia sociale, beni comuni, biodiversità e tutela degli animali, welfare, accoglienza, scuola, università e ricerca, comunità, lotta alla criminalità organizzata e alle ecomafie.

L’asse tiene a ben distanziarsi dal “terzo polo” di Matteo Renzi e Carlo Calenda, che per Bonelli tanto terzo non è: “Casomai è un quarto polo, con posizioni sovrapponibili a quelle della destra“, punge il co-portavoce di Europa Verde in riferimento alla posizione dei due leader sul nucleare. Riportarlo in Italia, spiega, “sbeffeggia l’esito referendario“. Non solo: sarebbe anche molto più costoso di qualunque altra risorsa energetica. Non manca l’affondo al leader della Lega, Matteo Salvini: “Chiedetegli la differenza tra fissione e fusione“, dice rivolgendosi ai giornalisti. “Vi prego, chiedeteglielo a nome di Angelo Bonelli. Vi parlerà forse di una spremuta d’arancia o di qualcosa di simile“. Quello che non accetta, confessa, è “la caricatura che si fa di noi“. Oltre che dannosa, l’energia nucleare sarebbe del tutto insostenibile, insiste: “Vi sfidiamo sui numeri, in Francia è un disastro in questo momento. Ci possono dire dove li prendono i soldi? L’unica cosa che possono fare è mettere le mani nelle tasche degli italiani“.

L’alleanza Verdi-Sinistra promette un equilibrio tra giustizia sociale e giustizia ambientale: “Si può fare“, assicura Fratoianni. “Se vogliamo che il motore sia elettrico, ma sappiamo che per essere prodotto richiede meno braccia di un motore a scoppio, dobbiamo trovare gli elementi che mettano insieme tenuta sociale e riconversione ecologica“. Si deve partire, afferma, dal salario minimo di 10 euro all’ora. “Basta con i lavoratori poveri che vedono calpestata la propria dignità – gli fa eco Evi -. L’Italia è l’unico Paese in Europa in cui negli anni i salari sono diminuiti“.

Poi c’è il tema della canapa, non solo la legalizzazione della cannabis, anche un rilancio della canapa industriale per, spiega l’europarlamentare, “riattivare una filiera che ci vedeva leader mondiali e che è stata completamente spazzata via“. Il tema della liberalizzazione però, precisa Fratoianni, non va trascurato perché “significa liberare risorse che oggi vanno nelle tasche della malavita“, sarebbe una “straordinaria patrimoniale sulla mafia“.

Trasporto pubblico gratuito e potenziato, altro punto dirimente. La logica è quella di ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas serra, così come lo smog, “perché in Italia di smog si muore ancora“, ricorda Evi.

Naturalmente, si insisterà per spingere l’acceleratore sulle rinnovabili: “Sono tanti gli studi che dimostrano che questa strada è giusta, equa, che può portare moltissima occupazione“. Stop alle “lobby dei fossili” che bloccano la conversione, è l’appello di Bonelli: “Pensiamo ai sussidi, a quanto paghiamo per mantenere una società che inquina“. L’unico modo per evitare il “massacro sociale” legato all’aumento dei prezzi dell’energia è camminare sul doppio binario del price cap al gas e dello sviluppo delle energie verdi.

I tre leader promettono una nuova stagione di diritti civili: “Sappiamo cosa vuole fare questa destra, metterli in discussione“. Sono significative le prime due candidature annunciate: Ilaria Cucchi al collegio uninominale del Senato di Firenze e il sindacalista e attivista ivoriano Aboubakar Soumahoro al collegio uninominale della Camera di Modena, che saranno anche alla guida delle liste in più di un collegio plurinominale. Fratoianni e Bonelli correranno, ma “nei posti di frontiera – spiegano -, nelle periferie che hanno bisogno di riguadagnare dignità di rappresentanza politica“.

Giulia Proietto Billorello

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