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Leone XIV e Mattarella agli 80 anni della Fao. Il Papa: “Fame come arma è crimine di guerra”

Dalla miseria non si esce “con gli slogan” e l’obiettivo Fame Zero dell’Agenda 2030 dell’Onu si potrà raggiungere solo con una reale volontà e non con “solenni dichiarazioni“. Nella sua prima volta alla Fao, Papa Leone XIV richiama la comunità internazionale intera all’azione perché, denuncia, la fame nel mondo è “il segno evidente di una insensibilità imperante, di un’economia senz’anima, di un modello di sviluppo discutibile e di un sistema di distribuzione delle risorse ingiusto e insostenibile” e “in un tempo in cui la scienza ha prolungato la speranza di vita, la tecnologia ha avvicinato continenti e la conoscenza ha aperto orizzonti un tempo inimmaginabili, permettere che milioni di esseri umani vivano – e muoiano – vittime della fame è un fallimento collettivo, un’aberrazione etica, una colpa storica”.

Al centro della sua riflessione c’è lo scenario globale in cui, sempre più spesso, la fame viene usata come arma di guerra, contraddicendo, osserva il Papa nel suo intervento pronunciato in spagnolo, tutta l’opera di sensibilizzazione portata avanti dalla Fao in questi otto decenni: “Sembra allontanarsi sempre più quel consenso espresso dagli Stati che considera un crimine di guerra la fame deliberata, come pure l’impedire intenzionalmente l’accesso al cibo a comunità o interi popoli”, segnala il Pontefice, ricordando che il diritto internazionale umanitario vieta senza eccezioni di attaccare civili e beni essenziali per la sopravvivenza delle popolazioni. “Qualche anno fa, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha condannato all’unanimità questa pratica, riconoscendo il nesso esistente tra conflitti armati e insicurezza alimentare, e stigmatizzando l’uso della fame inflitta ai civili come metodo di guerra”, sottolinea.

Per la Giornata mondiale dell’alimentazione e l’80esimo anniversario della Fao, arrivano anche il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, la premier Giorgia Meloni, insieme ad altri leader e dignitari internazionali. Il presidente cinese Xi Jinping invia un messaggio di congratulazioni, consegnato da Han Jun, Segretario del Gruppo di leadership del Partito del Ministero dell’Agricoltura e degli Affari rurali della Cina.

La vostra presenza qui oggi è un chiaro segno che la fame non conosce confini e che la sfida della sicurezza alimentare richiede l’unità tra le nazioni”, saluta il direttore generale Qu Dongyu nel suo discorso di apertura. “I leader mondiali e i popoli di tutto il mondo devono unirsi nella convinzione comune che il diritto al cibo è un diritto umano fondamentale e che la pace è un prerequisito per la sicurezza alimentare”.

È un triste paradosso che proprio mentre crescono le conoscenze, le risorse e le potenzialità tecnologiche, anche con applicazioni rilevanti al settore agricolo, assistiamo a nuovi scenari di carestia, a inaccettabili sperequazioni e a un regresso di quel sistema multilaterale, unico paradigma in grado di dare vere risposte a questi bisogni“, riflette Mattarella, che parla di una “inversione di rotta incomprensibile e inaccettabile”. Le istituzioni multilaterali, insiste il capo dello Stato inaugurando il Food and Agriculture Museum & Network (Fao MuNe), “sono strumenti preziosi ed esprimono consapevolezza della indivisibilità dei destini umani”.

Aperto al pubblico, il Fao MuNe è una piattaforma educativa che riunisce il patrimonio e le tradizioni agricole, la scienza e l’innovazione. Il suo slogan ‘Explore. Learn. Act.’ trasforma la missione di porre fine alla fame e alla malnutrizione in un invito all’azione.

L’Italia “ha sempre creduto nel diritto umano universale all’alimentazione“, ricorda sui social Meloni, che si dice “fiera di confermare e sottolineare l’impegno dell’Italia nel rafforzare la sovranità alimentare del continente africano tramite il Piano Mattei che coniuga lo sforzo pubblico con investimenti privati in partenariati paritari con le Nazioni africane”.

“La lotta contro la fame deve essere sempre più una priorità: dobbiamo accendere riflettori su quelle parti del mondo dove noi Paesi ricchi, nonostante i nostri problemi, le nostre difficoltà, possiamo e dobbiamo fare”, fa eco dal palco il ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Lo spreco alimentare, gli errori, gli errori anche di vecchie colonizzazioni, il cambiamento climatico – aggiunge -: sono tanti i motivi che non permettono a miliardi di persone di vivere come potrebbero e dovrebbero, come sarebbe loro diritto. Il diritto a mangiare, il diritto alla vita”.

Nell’ambito delle celebrazioni, Poste Italiane e il ministero delle Imprese e del Made in Italy hanno presentato un francobollo commemorativo in onore dell’80° anniversario della FAO, celebrando la sua partnership di lunga data con l’Italia.

mariaelena.ribezzo

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