Rinnovabili e rispetto territorio: con Engie e Amazon il più grande parco agrivoltaico d’Italia

Un viaggio con il ‘sole’, un’unione tra tecnologia e ambiente, senza rubare suolo all’agricoltura e al paesaggio. La fusione tra produzione di energia rinnovabile e colture agricole trova la sua sintesi in Sicilia, a Mazara del Vallo, con l’apertura del più grande campo agrivoltaico d’Italia, realizzato da Engie. Almeno 115 ettari su cui sorgono 120mila pannelli fotovoltaici con una capacità installata di 66 megawatt; tutto accanto, coltivazioni foraggere oltre a viti, lavanda e piante aromatiche e officinali. L’energia prodotta viene immessa nella rete nazionale italiana e serve, in larga parte, ad alimentare le attività di Amazon in Italia, coprendo l’80% delle necessità del colosso dell’e-commerce nel nostro Paese.

“Una delle nostre leve è la produzione di rinnovabili. Abbiamo 500 megawatt di capacità installata in Italia, con l’obiettivo entro il 2030 di arrivare a due gigawatt”, ha spiegato Monica Iacono, ceo di Engie Italia, ricordando che a livello globale il gruppo francese ha stanziato “25 miliardi di euro per il prossimo biennio, pari al 50 percento in più di quello stanziato negli anni precedenti. E di questi il 70 percento è dedicato a progetti di rinnovabili ed efficienza energetica nel mondo”. In Italia infatti, Engie detiene, tra progetti esistenti e in costruzione, oltre 20 parchi di energia rinnovabile in Sicilia, Molise, Umbria, Lombardia, Lazio, Sardegna, Basilicata, Puglia, Calabria e Campania. Quello di Mazara del Vallo è il primo dei due impianti di energia rinnovabile annunciati in Sicilia e concepiti sulla base di un modello contrattuale Corporate PPA (Power Purchase Agreement, accordo di acquisto di energia) tra due aziende private. Il secondo progetto è previsto a Paternò, in provincia di Catania e inizierà a produrre energia entro la fine del 2023. In totale, i due impianti avranno una capacità produttiva di 104 MW Peak* (83MW AC), destinati in larga parte ad Amazon, mentre la parte restante è immessa sulla rete nazionale contribuendo al fabbisogno energetico di circa 20.000 utenze domestiche. Il risparmio, stimato da Engie, è di oltre 62.000 tonnellate di CO2 all’anno, l’equivalente raggiungibile piantumando oltre 3,1 milioni di alberi.

Questo progetto ci consente di accelerare il nostro percorso verso l’azzeramento delle emissioni nette di CO2 entro il 2040, dieci anni prima rispetto a quanto previsto dagli accordi di Parigi sul clima, di contribuire alla transizione energetica del Paese e generare un impatto positivo nelle comunità in cui operiamo”, ha spiegato Giorgio Busnelli, Direttore delle Categorie del Largo Consumo per Amazon in Europa. L’obiettivo del colosso dell’ecommerce è quello di alimentare tutte le sue attività con il 100% di energia rinnovabile entro il 2025: alla fine del 2021, l’azienda ha raggiunto un approvvigionamento dell’85% da fonti ‘green’ in tutte le sue attività. “Questo progetto, ha aggiunto – ci piace molto anche perché ha un approccio sistemico in cui le aziende, lungo tutta la catena del valore, collaborano insieme per raggiungere un obiettivo comune“.

Le rinnovabili, e più in generale la transizione, rappresentano un’opportunità per il governo che “deve accompagnare le aziende” in questo percorso, ha ricordato la viceministra dell’Ambiente e Sicurezza energetica Vannia Gava, presente al taglio del nastro del parco trapanese. Ma, ha avvertito, i progetti ambiziosi di decarbonizzazione devono essere attuati con “gradualità” perché poi “accadono cose che ci impongono di rallentare per salvaguardare l’economia del paese” come la crisi energetica. Nel dettaglio, il parco di Mazara del Vallo, inaugurato due anni dopo il primo annuncio avvenuto nel 2021, “produrrà 130 gigawatt all’ora, nel pieno rispetto del territorio su cui insiste” ha spiegato Samuel Renard, direttore rinnovabili di Engie Italia. Nel parco saranno coltivate principalmente colture foraggere oltre a viti, lavanda e piante aromatiche e officinali. Sarà possibile garantire così la salvaguardia del paesaggio rurale e della biodiversità, e assicurare una ricaduta positiva anche per le realtà agricole locali coinvolte nella gestione delle coltivazioni.

dario.borriello

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