Salvamare al traguardo. Costa: “Una legge che fa bene all’Italia”

Emozionato e felice”. Così l’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa, saluta la legge Salvamare approvata in via definitiva ieri al Senato con 198 voti a favore, nessuno contrario e 17 astenuti. Era il 2018 quando mise esso la prima firma sulla proposta che oggi ha finalmente tagliato il traguardo. “La perseveranza, la testardaggine, la voglia, la passione, con un pizzico di pazzia parlamentare, hanno trasformato un’idea in una legge che fa bene al mare e all’Italia”, ha scritto l’ex ministro su Facebook.

Il cuore della legge riguarda la possibilità per i pescatori e chiunque raccolga rifiuti in mare, di poterli conferire facilmente senza essere penalizzati. Vengono equiparati a quelli delle navi, coerentemente con le normative europee e vengono semplificate le procedure per il corretto riuso e smaltimento. Anche per questo, nell’ultimo passaggio dell’aula del Senato la sottosegretaria del ministero della Transizione ecologica Ilaria Fontana ha rivolto un pensiero ad Angelo Vassallo, pescatore e ambientalista, sindaco di Pollica, ucciso da un attentato di matrice camorristica nel 2010.

Plaude il presidente della Camera Roberto Fico: “Il nostro Paese ha adesso una legislazione innovativa che oltre a proteggere in maniera l’intero ecosistema marino – scrive su twitter – consentirà di sviluppare l’economia circolare e promuovere una maggiore sensibilizzazione ambientale”. “Finalmente per la prima volta in Italia abbiamo una legge che tutela le nostre acque contrastando l’inquinamento da plastica e rifiuti”, dichiara la capogruppo del Movimento 5 Stelle Mariolina Castellone. Si tratta di “un tassello molto importante all’interno di quel percorso verso la transizione ecologica e la tutela ambientale che è centrale nella visione del Movimento”, aggiunge.

L’approvazione della legge Salvamare “è un segnale importante rispetto al grande problema della plastica in mare, pericolosa per piante e animali”, dice Angelo Ferrazza del Pd. “Non è risolutiva – aggiunge – ma è un passo e con essa si punta al risanamento dell’ecosistema marino, alla promozione dell’economia circolare e dell’educazione al rispetto del mare nelle scuole ”. Per Urania Papatheu di Forza Italia si “sana una situazione paradossale e un vulnus ingiusto evitando le sanzioni per i pescatori. Più che di Salvamare sarebbe più corretto parlare di spazzamare” riconoscendo così un ruolo a chi e costretto a recuperare i rifiuti incastrati nelle reti.

La legge non riguarda solo l’ambiente marino ma anche i laghi e i fiumi e disciplina la raccolta dei materiali spiaggiati, alghe e legni per i quali le amministrazioni locali dovevano affrontare lunghi passaggi burocratici. Un aspetto su cui si sofferma la deputata veneziana della Lega Giorgia Andreuzza, che evidenzia l’importanza della legge per “l’intervento sul recupero delle biomasse che si depositano nelle spiagge e nelle coste”. Dopo l’approvazione della Salvamare la svolta green spetta ai porti che si devono attrezzare per creare isole ecologiche per lo smaltimento dei rifiuti e le Amministrazioni locali cui spetta il compito di dare piena attuazione alla normativa .

Nadia Bisson

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