UniFirenze: “Le farfalle più belle sono quelle più tutelate”

Quasi la metà delle popolazioni di farfalle europee è in sofferenza e alcune sono a rischio di estinzione, a causa dei cambiamenti climatici e della conseguente perdita di habitat. Quali strategie e strumenti adottare per tutelarle? Come modulare gli interventi? Una proposta viene da ‘Unveiling‘, progetto dell’Università di Firenze coordinato dai dipartimenti di Lettere e Filosofia e di Biologia, che punta a mettere in luce, per la prima volta in modo rigoroso e approfondito, il ruolo della bellezza e dell’esperienza estetica nell’ideazione di strategie efficaci di conservazione biologica.

L’iniziativa, che si ispira al principio della scienza partecipata con il coinvolgimento dei cittadini (citizen science), mette a disposizione un test online sul proprio sito www.unveiling.eu per “votare” le specie di farfalle valutandole nella globalità delle loro componenti: percettiva, emotiva, cognitiva e immaginativa. In parallelo il progetto si occupa dell’analisi estetica delle foto-segnalazioni di farfalle europee caricate sul sito iNaturalist da comuni cittadini, per valutare quali catturino maggiormente l’interesse degli appassionati. A coordinare lo studio sono Mariagrazia Portera, ricercatrice di Estetica, e Leonardo Dapporto, ricercatore di Zoologia.

L’ipotesi alla base dell’esperimento – spiega Portera – è che, a parità di rischio d’estinzione, non tutte le specie di farfalle godano allo stesso modo di forme di tutela. Sembra che tendiamo a investire e a impegnarci di più per le specie che ci risultano più belle e a non preoccuparci troppo per quelle meno attraenti. Ma tutte hanno bisogno di protezione!“. “Grazie ai risultati di Unveiling – aggiunge Dapporto – le liste di protezione nazionali e internazionali potranno essere riviste, tenendo conto dei ‘pregiudizi’ estetici, in modo da risultare ancora più efficaci, i parchi nazionali e le associazioni ambientaliste potranno scegliere con maggior consapevolezza le loro specie-bandiera e, nel caso di farfalle a rischio ma in prima battuta non particolarmente attraenti, si potrà procedere ad azioni diversificate e multi-livello di ri-modulazione e ri-educazione della percezione estetica“.

Nadia Bisson

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