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Alluvione in Emilia-Romagna: almeno 9 morti, migliaia di sfollati. A Ravenna nuova evacuazione

Un “nuovo terremoto”. Uno “degli eventi catastrofici mai registrati” prima. Il maltempo non dà tregua all’Emilia Romagna che in 24 ore raccoglie 300 mm di pioggia (attesi oltre 500 mm a mezzanotte, metà della pioggia che normalmente cade in un anno intero) con almeno 9 vittime accertate e migliaia di sfollati. “Siamo una regione colpita ancora una volta, siamo feriti ma ci rialzeremo”, assicura il governatore Stefano Bonaccini. Le zone più colpite sono Faenza, Forlì e il Ravennate: diecimila gli evacuati, destinati a crescere. In tutto sono 41 i Comuni quasi completamente sott’acqua: 58 coinvolti da frane, 23 i fiumi esondati, oltre ad altri 13 che hanno superato il livello 3 di allarme, l’ennesima notte insonne per Marche ed Emilia Romagna. Oltre 280 le frane di cui 120 particolarmente importanti.

Ordine di “evacuazione immediata” alla popolazione e alle aziende di Villanova di Ravenna, Filetto e Roncalceci “interessate da possibili fenomeni di allagamento“. Lo ha disposto il Comune di Ravenna per rischio allagamento della rete dei canali consortili, a seguito della frattura del Lamone fra Reda e Fossolo. Già nella notte il Comune aveva invitato i residenti di Villanova di Ravenna “a salire ai piani alti”.

Oggi è attesa una nuova giornata di allerta: rossa su tutta la Romagna, pianura bolognese e modenese, colline montane dell’Emilia centrale e bolognese; arancione su pianura e costa ferrarese. Non sono previste precipitazioni sul territorio regionale ma , come fa sapere la Regione, le piogge elevate di ieri e oggi fanno restare in allarme per i corsi d’acqua del settore centro-orientale, in particolare, sui bacini Romagnoli e affluenti di Reno, interessati da esondazioni e rotte. Scuole chiuse anche giovedì a Bologna e negli altri Comuni colpiti.

Al momento, sono nove le vittime accertate: sette nella provincia di Forlì-Cesena, un uomo del Ravennate, un 40enne nel Bolognese. Nel Cesenate i morti sono un uomo travolto da una frana a Casale di Calisese e una coppia travolta dall’acqua, lei trascinata per 20 chilometri. Gli sfollati fra Ravenna, Bologna e Forlì sono “complessivamente intorno alle 10mila persone”. “Una stima difficilissima, stiamo facendo fatica ad avvicinarci alle case. E’ una stima destinata a crescere e non riusciamo ancora a quantificarla esattamente“, commenta Irene Priolo, vicepresidente della Regione. Nelle ultime 48 ore si sono registrati picchi di 300 millimetri sui bacini del crinale e collina forlivese. Sulla stessa area, sulle colline e montagna ravvenati e sul settore orientale del bolognese sono in media caduti tra i 150 e i 200 millimetri. Sulla pianura cesenate forlivese fino a 150 millimetri.

Nella notte tra martedì e mercoledì ci sono state nuove esondazioni, l’acqua ha invaso strade e case in tantissimi centri: da Cesena a Faenza, da Riccione a Lugo. Le operazioni di soccorso sono difficili, gli abitanti sono invitati a salire ai piani alti delle abitazioni. Altra situazione difficile è a Bologna con tremila sfollati: l’appello del Comune è a non muoversi. Allagata l’A14 nel tratto romagnolo: chiusa al traffico, ha riaperto solo il tratto tra San Lazzaro e la diramazione per Ravenna in direzione Ancona. Treni fermi lungo la linea Adriatica.

Drammatica la situazione a Faenza, nel Ravennate, dove l’acqua è entrata nel centro abitato e molte persone sono state evacuate. Sempre nel Ravennate è esondato il fiume Santerno e ci sono state nuovi evacuati accolti nei centri allestiti. Riccione è praticamente sott’acqua.  “Ringrazio la vicinanza del governo e ho già detto loro che avremo bisogno di tante risorse per ripartire“, ha ammesso Bonaccini che in giornata ha sentito telefonicamente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni.

Anche la sanità regionale sta cercando di tenere botta contro l’ondata di maltempo: una situazione “difficile ma sotto controllo”, assicura la Regione, che oggi ha convocato le direzioni generali di tutte le aziende sanitarie per fare il punto della situazione. Al momento il quadro più critico riguarda l’ospedale di Loiano, sull’Appennino bolognese, che risulta “inaccessibile a causa di frane che hanno momentaneamente interrotto la viabilità”. Sempre in provincia di Bologna, l’ospedale di Budrio ha dovuto sospendere sia le attività specialistiche non urgenti sia quelle chirurgiche. Sul resto del territorio regionale, assicura la Regione, “sono garantite ovunque le urgenze, a partire dagli interventi chirurgici e i trattamenti che non possono essere differiti”.

Migliora la situazione nelle Marche dove dalle 14 di mercoledì è scattata l’allerta arancione nel sud, tra Macerata, Fermo ed Ascoli. “Proseguono gli interventi delle squadre operative della Protezione civile, dei Vigili del fuoco per far fronte ai tanti danni causati dal maltempo soprattutto tra Pesaro e Senigallia – spiega l’assessore alla Protezione Civile Stefano Aguzzi -, manteniamo la massima allerta a sud dove le previsioni annunciano piogge abbondanti nella notte“.

In Toscana, desta preoccupazione la situazione di 47 studenti della scuola media di Campo di Marte che da lunedì si trovano con 4 insegnanti al Green Energy Camp di Palazzuolo sul Senio in località Piedimonte: bloccati dal maltempo trascorreranno la notte nella palestra del Comune. Domani prevista allerta arancione sul Mugello.

Chiara Troiano

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