“Dalla finestra del mio rifugio a 2000 metri, seguo questa siccità mai vista, la fragilità dei ghiacciai, la spaventosa penuria d’acqua, e penso che la crisi politica sia un giochino irresponsabile, mentre occorrono azioni coraggiose”. Lo sostiene Paolo Cognetti, scrittore vincitore del Premio Strega nel 2017 con il romanzo “Le otto montagne” e autore di best seller, in una intervista a La Stampa. Cognetti poi aggiunge: “Siamo di fronte a un grave problema con l’ acqua. Io vivo in una montagna dove non si è mai pensato che l’acqua fosse una risorsa. Amici, rifugisti in questa estate non hanno più acqua. Di fronte a tutto ciò, è prioritario investire in acquedotti, sui bacini di raccolta dell’acqua, su come conservarla, come non sprecarla”.
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