Ambiente, Fontana: Attenzione particolare a uso sostenibile del suolo

“Oggi in occasione di un importante ricorrenza quella dei trent’anni del Consorzio italiano compostatori abbiamo l’opportunità di porre un momento di riflessione sul nostro pianeta e sul suolo, la matrice naturale a cui è più direttamente connessa e finalizzata la sua attività ed i suoi obiettivi. In questo periodo, più che mail, il tema “Suolo” richiede una particolare attenzione. Soprattutto come esso debba essere utilizzato e promosso. Un uso dunque sostenibile in grado di fornirci “cibo, biomassa e materie prime, fungere da piattaforma per lo svolgimento delle attività umane, così come si è chiaramente espressa la comunicazione della Commissione europea nella strategia tematica per la protezione del suolo”. Lo scrive su Facebook Ilaria Fontana, sottosegretaria al Ministero della Transizione ecologica.

“Mi riferisco a come il compost e gli altri fertilizzanti naturali possono concorrere alla tutela del suolo e alla sua forestazione anche in un contesto urbano, oltre che agricolo naturalmente”, spiega Fontana. “Ricordo, inoltre, che il Pnrr prevede la messa a dimora di oltre 6 milioni di alberi entro il 2024, stanziando per tale obiettivo 330mln. Per incentivare il verde urbano, l’avviso pubblico di fine aprile ha invitato le città metropolitane a partecipare al bando presentando progetti per realizzare interventi di rimboschimento, con l’obiettivo di contrastare i problemi legati all’inquinamento atmosferico, all’impatto dei cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità. Interventi in tema di forestazione urbana che dovranno essere adottati dalle città metropolitane dovranno garantire, oltre la messa a dimora, anche i trattamenti necessari per garantire l’attecchimento lo sviluppo delle piante messe a dimora le “cure colturali” delle piante, e soprattutto il rispetto della normativa nazionale, peraltro già anni molto avanzata, connessa al rispetto dei criteri ambientali minimi (CAM) dettati per la cura, la manutenzione e per le infrastrutture per il verde pubblico. Per queste finalità, l’apporto di fertilizzanti ricchi di sostanza organica, come il compost, gioca in tal senso un ruolo “cruciale” poiché favorisce lo sviluppo delle piante messe a dimora, stimolando la crescita dell’apparato radicale, dunque l’attecchimento dei tappeti erbosi e l’accrescimento della parte aerea delle piante legnose utilizzate nella realizzazione di opere paesaggistiche di vario tipo. Il compost inoltre, migliorando la fertilità del terreno, può essere impiegato per integrare o sostituire in misura variabile la concimazione chimica, la cui riduzione può avere importanti riflessi sia ambientali sia economici”.

“Inoltre, ed è un tema a me particolarmente caro venendo da una terra con forte compromissione ambientale come il Sin della Valle del fiume Sacco, i processi biologici attivati dai microorganismi presenti all’interno del fertilizzante possono consentire la degradazione dei composti organici inquinanti in aree industriali dismesse e contaminate in un’ottica di biorisanamento. Voglio evidenziare come non possa esistere una bioeconomia circolare senza economia circolare, ma è altrettanto vero che parlare di economia circolare senza bioeconomia circolare è un’occasione persa in quanto nulla di più si direbbe rispetto alla virtuosa gerarchia di gestione dei rifiuti”, afferma ancora la sottosegretaria al Mite.

“Ricordando che proprio questo orizzonte di sviluppo mi sembra sia una chiara risposta rispetto alla riforma storica della nostra costituzione in chiave ambientale che abbiamo recentemente portato a termine grazie al lavoro di Parlamento e Governo. Solo se potremo distinguere un “prima” è un “dopo” rispetto alla riforma avremo centrato l’obiettivo. Amo ripetere che la tutela dell’ecosistema applicando innovazione e tecnologia, unita al perseguimento degli obiettivi di bio-economia circolare e contestualmente alla scelta delle nostre fonti di produzione dell’energia rinnovabili rappresenti la “transizione ecologica”. Ognuno di noi, nelle proprie competenze, è parte della soluzione, uniti verso una sola metà, quella di una Transizione ecologica etica e sostenibile”.

dario.borriello

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