I 27 stati membri dell’Ue non sono riusciti a raggiungere la maggioranza sul testo che deregolamenta la biotecnologia genetica, descritta dai suoi critici come “nuovi Ogm”, compromettendo così il futuro di questo progetto legislativo. Varietà resistenti alla siccità o alle malattie, minor uso di pesticidi, grano a basso contenuto di glutine… sono solo alcuni degli orizzonti aperti dalle “nuove tecniche genomiche” (NGT), una serie di strumenti che “modificano” il materiale genetico delle piante senza alcuna aggiunta esterna – a differenza degli organismi geneticamente modificati (OGM), che sono transgenici.
Sulla base di una proposta della Commissione europea, all’inizio di febbraio gli eurodeputati avevano approvato un importante allentamento dei regolamenti per le piante derivate dalle NGT, un voto che ha aperto la strada ai negoziati con gli Stati membri per finalizzare il testo.
Tuttavia, i Ventisette restano profondamente divisi: il testo è stato ritirato dall’ordine del giorno di una riunione degli ambasciatori europei mercoledì scorso a causa della mancanza di una maggioranza, secondo un diplomatico belga, il cui Paese detiene la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue fino alla fine di giugno.
L’Ungheria, che subentrerà il 1° luglio, potrebbe continuare i negoziati, ma diversi diplomatici ritengono bassa la probabilità di un accordo. “Gli ungheresi si troveranno in una posizione più difficile rispetto al Belgio, che ha fatto enormi sforzi” per trovare un compromesso, ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura polacco Czeslaw Siekierski durante un incontro con le sue controparti in Lussemburgo lunedì. “Si tratta di una questione estremamente importante ma molto complessa, le cui ripercussioni non sono ancora del tutto note (…) sarà molto difficile concludere sotto la presidenza ungherese”, ha insistito.
Come molti Paesi dell’Europa orientale, Varsavia era particolarmente reticente alla proposta iniziale di Bruxelles, esprimendo allarme per la proliferazione di costosi brevetti per nuove varietà, a scapito degli agricoltori. L’Austria si è detta contraria al testo a causa delle preoccupazioni sulla coesistenza con l’agricoltura biologica. La Slovenia, da parte sua, si è appellata al “principio di precauzione” e ha chiesto che gli Stati membri rimangano liberi di decidere se utilizzare o meno le NGT.
D’altra parte, alcuni Stati membri (Francia, Spagna, Irlanda, Portogallo, Finlandia, Italia, Paesi Bassi, ecc.) chiedono la deregolamentazione della biotecnologia genetica, che considerano cruciale per realizzare la “transizione verde” e rimanere competitivi su scala globale.
Il testo proposto non applicherebbe le severe norme che regolano gli OGM (lunga procedura di autorizzazione, etichettatura, monitoraggio, ecc.) alle varietà manipolate da NGT con limitate modifiche che potrebbero verificarsi naturalmente.
Un punto molto controverso è che la proposta di Bruxelles non impedisce di brevettare queste nuove sementi, ma seguendo le orme degli eurodeputati, diversi Paesi, tra cui la Polonia, chiedono di vietare i brevetti per le piante derivate dalle NGT.
(AFP)
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