Arcangelo Francesco Violo, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, racconta a La Stampa cosa bisogna fare per circoscrivere il rischio di altre tragedie stile Emilia Romagna. “Bisogna di certo tornare a una struttura che eviti la frammentazione di competenze e di governance. Oltre al ministero dell’Ambiente, la materia interessa anche altri dicasteri. Spesso senza comunicazione. Sarebbe importante avere un ente che segua piani pluriennali con continuità nell’attuazione, al contrario di quanto avvenuto finora”, spiega. E aggiunge che al governo chiede di “rompere questa frammentarietà, unificare, snellire le procedure, evitare le ridondanze burocratiche. È vero che questi eventi meteorici avvengono con maggiore frequenza, ma è altrettanto vero che l’impatto sia stato amplificato perché in passato non è stata fatta una pianificazione territoriale corretta”. Il ministro Musumeci sostiene che gli enti locali abbiano difficoltà nell’uso dei fondi ma Violo precisa: “Ci sono stati anche casi in cui c’erano i soldi, ma non erano coordinati con la programmazione e le risorse finivano a situazioni non prioritarie rispetto ad altre. Per questo torno all’importanza di avere una banca centrale dei dati che permetta, su base oggettiva, di stilare graduatorie di priorità”.
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