“A noi serve ancora qualche giorno per completare il dossier che evidenzia come i costi per riqualificare la pista di bob di Cesana siano assai inferiori a quanto stanziato per Cortina. Chiediamo al governo una moratoria prima di confermare che le gare si svolgeranno all’estero. A Cortina son serviti quattro anni per capire che non si poteva fare il bob in Veneto, non concederci qualche ora in più sarebbe una beffa e un gran danno all’Italia”. Così Francesco Avato, presidente della Fondazione 20 Marzo che ha in carico il patrimonio di Torino 2006, in una intervista a la Stampa. la pista di bob per le Olimpiadi di Milano-Cortina sta diventando un contenzioso politico. “Per fare un lavoro serio occorre del tempo e stupisce che non ci venga concesso. E stupisce che sia soprattutto il Coni, che ricordo è socio della Fondazione e quindi anche co-proprietario degli impianti, a non prenderlo in considerazione”, attacca Avato. E ancora. “Era ben noto a tutti che la Fondazione stava lavorando con il supporto dei tecnici più qualificati. Ne ho parlato di persona anche con Malagò. E comunque una spesa stimata di 30 milioni è sicuramente inferiore ai 120 milioni che si sarebbero spesi a Cortina se la gara non fosse andata deserta. Le imprese ne hanno chiesti altri 60. In tutto fa 180”. Rimettere in sesto Cesana “costerebbe 10 volte meno di Cortina”, conclude.
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