Cala la produzione di mele in Ue (-11,3%) ma è stabile in Italia: pesano gelate e clima

La World Apple and Pear Association ha pubblicato le sue previsioni di raccolto per la prossima stagione 2024/25 in Europa. Quella delle mele è fissata a 10,2 milioni di tonnellate ovvero l’11,3% in meno rispetto allo scorso anno. Il raccolto di pere previsto mostra invece una leggera ripresa dal 2023, con un aumento del 4,9% a 1,79 milioni di tonnellate. “In Italia si stima una produzione totale di 2.162.495 tonnellate, -1% rispetto allo scorso anno”, emerge da un’analisi del sito specializzato Freshplaza, che sottolinea come a livello territoriale “sono previste in diminuzione le produzioni in Alto Adige (-9%) e in Trentino (-7%) per effetto di gelate primaverili mentre le produzioni di tutte le altre regioni sono in ripresa, in particolare quelle del Veneto (+33%), Emilia-Romagna (+15%) e del Piemonte (+8%). La produzione biologica italiana intanto diminuisce del 6% rispetto al 2023, costituendo – con le 158.150 tonnellate – circa il 7% dell’offerta totale”.

In Europa anche le previsioni del raccolto di quest’anno, prosegue il report della Wapa (l’associazione mondiale dei produttori mele e pere), sono inferiori del 13,6% rispetto alla media dei tre anni precedenti. Per quanto riguarda le varietà principali, la produzione di Golden Delicious dovrebbe ridursi del 10,2%, per un totale di 1.972.514 tonnellate metriche, mentre la produzione di Gala, la seconda varietà più grande, dovrebbe diminuire dell’11,1%, per un totale di 1.350.835 tonnellate metriche. Si stima che la produzione di Red Delicious crescerà del 2,8%, mentre la produzione di Idared dovrebbe essere inferiore del 18,4% rispetto al 2023.

Freshplaza, nella sua analisi a livello varietale, segnala “un calo del 10% per la produzione di Golden Delicious a quota 631.714 tonnellate. In ripresa invece del 5% rispetto al 2023 la produzione di Red Delicious a quota 183.265 tonnellate. Un calo è previsto per la Gala (-8%) con una produzione di 164.453 tonnellate, mentre la Granny aumenta la produzione del 18% sul 2023. Questa varietà, insieme alla Morgenduft, che con 55.662 tonnellate previste segna un record produttivo rispetto agli anni precedenti, ha un’importante quota destinata all’industria per i programmi ‘baby food’ in Veneto”. Stabili le Fuji (+1%) con “una produzione di 159.422 tonnellate e la Cripps Pink cala del 2% rispetto allo scorso anno, ma rimane al di sopra della media degli ultimi quattro anni, con un +24%. Le nuove varietà Club fanno segnare un nuovo record produttivo, superando le 265mila tonnellate con un aumento percentuale previsto di +5% rispetto allo scorso anno”.

Notizie positive per il raccolto di pere dell’Ue nel 2024 che crescerà del 4,9% rispetto allo scorso anno, raggiungendo un totale di 1.790.229 tonnellate. Questo aumento è attribuibile a una ripresa della produzione italiana (+120,5% rispetto al 2023) dopo i danni procovati dalle potenti alluvioni in Emilia Romagna lo scorso anno, nonostante le contrazioni nei dati belgi e olandesi (rispettivamente -26,6% e -8,7%). Nel 2024, si prevede che la produzione di pere Conference diminuirà del 13,5% a 776.128 tonnellate, quella di pere Williams’ bon chrétien, d’altra parte, dovrebbe crescere del 33,8%. In recupero le Abate Fetel a 124.832 tonnellate (+131,8%). L’equilibrio del mercato sarà influenzato da una relativa stabilità del volume destinato al mercato fresco a causa della produzione stabile nella parte occidentale dell’Unione Europea (Francia, Italia e Spagna).

Complessivamente – sottolinea la Wapa – le regioni centrali e orientali dell’Unione Europea sono state pesantemente colpite da scarsa fioritura, gelate tardive e grandine, che hanno portato a raccolti più piccoli in Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Austria. Ciò porterà a una minore offerta per la lavorazione delle mele nella stagione 2024/25.

Elena Fois

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