L’Italia scotta, è caldo record nelle grandi città: +1,2 gradi

Italia sempre più calda, soprattutto nelle grandi città. Nei capoluoghi di regione la temperatura media annua segna un’anomalia di +1,2°C sul valore climatico 1971-2000 e sono in crescita alcuni estremi di caldo, con 15 giorni estivi e 18 notti tropicali in più nell’anno. Per mitigare gli effetti del cambiamento climatico, sono sempre più diffusi gli interventi di forestazione urbana, i boschi a sviluppo naturale, presenti in 47 capoluoghi. Nelle tre maggiori città, Milano, Roma e Napoli, l’inquinamento atmosferico è in lieve miglioramento, ma Milano è penalizzata dalla scarsa presenza di aree verdi, Roma ha il tasso di motorizzazione più elevato e Napoli il parco circolante più obsoleto. È l’istantanea scattata dal Report dell’Istat ‘I cambiamenti climatici: misure statistiche 2020’.

Nel 2020 la temperatura media è stata di +16,3°C (calcolata come media dei valori di stazioni termo-pluviometriche dei 24 capoluoghi di regione e città metropolitane), in aumento di 0,3°C sul corrispondente valore medio del decennio 2006-2015. Considerando solo i capoluoghi di regione è stata di +15,8°C, un +1,2°C rispetto al valore climatico 1971-2000 (periodo di riferimento per il calcolo di medie climatiche, denominato Normale Climatologica CLINO). In tutte le città le anomalie di temperatura media sono positive e dovute a rialzi della temperatura, sia minima che massima: le più alte si rilevano a Perugia (+2,1°C), Roma (+2°C), Milano (+1,9°C), Bologna (+1,8°C) e Torino (+1,7°C).

In crescita anche alcuni estremi di caldo e in diminuzione di quelli di freddo. In particolare, fra le 24 città osservate i giorni estivi (con temperatura massima maggiore di 25°C) in media sono 112 mentre salgono a 56 le notti tropicali (con temperatura che non scende sotto i 20°C). Considerando i soli capoluoghi di regione, i due indici segnano un’anomalia media sul CLINO rispettivamente di +15 giorni e +18 notti. In tutte queste città (ad eccezione di Palermo) si hanno anomalie positive di giorni estivi, più alte per Aosta (+41 giorni), Perugia (+35), Roma (+27) e Trieste (+26). Le notti tropicali raggiungono quota +53 a Napoli, seguono Milano (+34 notti), Catanzaro (+33) e Palermo (+27).

Il 2020 è stato anche l’anno meno piovoso degli ultimi dieci, insieme al 2011, con una precipitazione totale annua di 661 mm (media delle stazioni osservate). Nelle principali città, sovrapposta alla tendenza ad aumento generalizzato della temperatura media, la diminuzione della precipitazione è pari a -132 mm sul corrispondente valore medio del periodo 2006-2015. Le anomalie negative di precipitazione interessano 22 città, con punte a Napoli (-423,5 mm), Catanzaro (-416) e Catania (-359,7). Nei capoluoghi di regione l’anomalia si attesta in media a -91 mm rispetto al valore climatico 1971-2000 e riguarda 15 città: in testa Napoli (-439,6 mm) seguono Genova (-276,9 mm), Catanzaro (-262,1 mm), Firenze (-221,6 mm), Bologna (-211,9 mm) e Milano (-196).

Per mitigare questi effetti, in 47 capoluoghi (erano 31 nel 2011) si sono sviluppati progetti di forestazione urbana, per una superficie complessiva di 11,6 milioni di m2. Nei comuni capoluogo, dove vive circa il 30% della popolazione italiana (17,7 milioni di abitanti), l’estensione delle aree verdi urbane è di oltre 550 km2, pari al 2,8% del territorio comunale, corrispondente a una disponibilità di 31 m2 per abitante. Considerando anche le aree naturali protette, l’incidenza raggiunge il 19,3% del territorio (3.775 km2). La superficie complessiva delle aree verdi urbane è in continuo aumento: in media +0,4% all’anno dal 2011 (+0,6% nei capoluoghi metropolitani). La disponibilità di aree verdi è massima nei capoluoghi del Nord-est (62,2 m2 per abitante, contro i 27,2 del Centro e il 25,1 del Nord-ovest), minima in quelli del Mezzogiorno (20,8 m2 per abitante al Sud e 19,5 nelle Isole).

Nadia Bisson

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