Non basta e non basterà la pioggia caduta su alcune zone del nord Italia a tamponare il dramma della siccità. Anche perché i prossimi giorni saranno peggio di quelli appena trascorsi.
Temperatura di 15°C a 900 km dal Polo Nord a metà maggio, caldo record per il periodo alle Isole Svalbard, 10°C sulla vetta del Monte Bianco lo scorso sabato 18 giugno. E poi ancora, quarta ondata africana di calore al secondo giorno dell’estate, quando ne mancano 92 alla fine della stagione più calda, la portata del fiume Po ridotta del 70%, centrali idroelettriche spente per carenza di acqua. Invasione delle cavallette in Sardegna. Meduse altamente urticanti tipiche dei mari caldi e dei climi tropicali in Salento. “Ci mancano solo gli alieni“, aveva ricordato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.
Il quadro è preoccupante e nei prossimi giorni sono attesi anche 44 gradi su alcune zone del Paese. Si estenderà, infatti, l’Anticiclone africano, denominato Caronte come il traghettatore dantesco verso l’Inferno, minacciando la penisola. La siccità è associata al gran caldo, l’acqua evapora a causa del calore. Il caldo è legato alla siccità, i raggi solari impattando su un terreno secco riscaldano maggiormente l’aria, non dovendo perdere energia nella trasformazione acqua-vapore.
Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, spiega che “per fuggire da questa situazione climatica drammatica mare e monti sono una timida soluzione: solo oltre i 1000 metri e lungo le coste potremo trovare refrigerio, anche se oramai anche le località di mare stanno diventando molto calde e, in particolare di notte, l’afa è alle stelle“. Migranti climatici in casa nostra. Va ricordato anche che la temperatura dei mari italiani è già 25°C al Sud come in pieno luglio, 5/6°C oltre la media.
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