“I carburanti sintetici, secondo me, in una fase di transizione potrebbero essere una buona soluzione”. Lo dice il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, intervenendo in collegamento con ‘Italia 2022: Persone, Lavoro, Impresa’, piattaforma di dialogo con i massimi esponenti del mondo delle istituzioni, della finanza e dell’impresa promossa da Pwc Italia in collaborazione con il gruppo editoriale Gedi, dal titolo ‘Tecnologia e nuovo umanesimo’, rispondendo a una domanda sul voto che attende il Parlamento Ue sul pacchetto Fit for 55 che riguarda anche il passaggio da automobili a combustione a modelli elettrici a basso impatto sulle emissioni. “I grandi Paesi che costruiscono automobili, come Francia, Germania e Italia, erano tutti d’accordo per il face out dal motore a combustione per le automobili di uso privato dovesse avvenire entro il 2035, chiedendo un po’ più di tempo per i furgoni che non hanno una soluzione pronta cassa sull’elettrico – spiega -, mentre i Paesi che non producono auto volevano il face out prima, tanto a loro che cosa costa, il problema della manodopera ce l’abbiamo noi, francesi e tedeschi”. Dunque, “mentre facciamo crescere la domanda e l’offerta, come accade per le rinnovabili, potremmo trovare soluzioni che ci consentono di minimizzare l’impatto senza costringere la gente che non può a cambiare l’auto”.
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