Le Regioni avranno un ulteriore anno di tempo per introdurre in modo strutturale le limitazioni alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5.
Il nuovo termine è fissato al 1° ottobre 2026, con una deroga che riguarda in particolare Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, le quattro Regioni più colpite dalla procedura di infrazione avviata dalla Commissione Europea per il superamento dei limiti di inquinamento atmosferico.
“La proroga mira a garantire maggiore flessibilità nella gestione locale della qualità dell’aria – sottolinea Fedele Santomauro, consigliere d’amministrazione della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili – lasciando alle Regione più margine nella pianificazione delle misure di contenimento delle emissioni. Le amministrazioni regionali non sono obbligate ad attendere il 2026. Al contrario, chi vorrà potrà introdurre prima del termine le restrizioni alla circolazione, aggiornando i propri piani ambientali e adottando provvedimenti mirati”.
“Cambia anche la soglia demografica per l’applicazione dei divieti – prosegue Santomauro – che non applicherà più nei comuni con più di 30.000 abitanti, ma solo in quelli con oltre 100.000 residenti”. Una modifica che, di fatto, riduce il numero di centri urbani interessati dalle restrizioni. Dal 1° ottobre 2026, le Regioni potranno evitare l’introduzione automatica del divieto alla circolazione dei veicoli Euro 5 nei propri piani per la qualità dell’aria, a condizione che vengano adottate misure alternative efficaci. Queste dovranno garantire una riduzione delle emissioni coerente con gli obiettivi europei, ma potranno essere declinate secondo le specificità del territorio.
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