“Il nostro successo o fallimento nel rispondere alla crisi climatica sarà valutato su due numeri: mantenere il limite di 1,5 gradi e proteggere il miliardo di bambini messi a rischio da questa crisi. La crisi climatica non sta solo cambiando il pianeta, sta cambiando i bambini. I loro corpi e le loro menti sono particolarmente vulnerabili agli impatti del cambiamento climatico; i bambini sono colpiti in modo sproporzionato da questa crisi che non hanno creato”. Così la vicedirettrice generale dell’Unicef, Kitty van der Heijden, in occasione dell’apertura della Cop28.
Oggi, a 30 anni dalla firma della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, aggiunge, “i bisogni dei bambini, i loro diritti e le prospettive sono quasi interamente assenti dalle politiche, le azioni e gli investimenti sul clima a tutti i livelli”. Ecco allora che la Cop28 “può porre rimedio a questa situazione. I leader devono mettere i bambini al centro dei risultati” della Conferenza, “dando alle loro vulnerabilità, ai loro bisogni e ai loro diritti la rilevanza che meritano”.
Si gioca in buona parte sul tema infrastrutturale e sulla difesa del territorio la partita…
Con riferimento alle dichiarazioni rilasciate oggi dal presidente di Confindustria Emanuele Orsini, Stellantis sottolinea che…
La spesa vale l'impresa, ma solo se tutti faranno la propria parte. Il vecchio adagio…
In una dichiarazione rilasciata venerdì, il G20, il gruppo delle venti maggiori economie del mondo,…
Diversificare, puntando anche su rinnovabili e nucleare di quarta generazione. Con uno sguardo all'idrogeno e…
Non ci sono dubbi che da più parti ci sia una chiara tendenza ad accelerare…