STEFANO ANTONIO DONNARUMMA AD E DG FS
In un anno Ferrovie dello Stato Italiane aumenta i ricavi di 188 milioni di euro, toccando quota 8,2 miliardi a fine giugno 2025. I dati della semestrale del gruppo sorridono ai target fissati dal Piano strategico 2025-2029. Lo dimostra anche il risultato netto che certifica un nuovo slancio nella riduzione delle perdite: 89 milioni in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
“I risultati economici del semestre, in crescita al netto di partite non ricorrenti, confermano l’efficacia della strategia industriale e la solidità del nostro modello operativo”, commenta l’amministratore delegato e direttore generale, Stefano Donnarumma, al termine del Cdm che ha approvato i conti al 30 giugno. Anche sul fronte degli investimenti le cifre sono da record con una gestione complessiva di circa 8,5 miliardi di euro, dei quali 7,5 miliardi sono destinati a infrastrutture ferroviarie e stradali. In termini percentuali si tratta di 15 punti in più rispetto allo scorso anno, peraltro con il 98% dei fondi investito in Italia. “Stiamo portando avanti un programma senza precedenti per lo sviluppo della rete ferroviaria e stradale del Paese, migliorando l’esperienza di viaggio e garantendo al contempo la continuità del servizio, allo scopo di assicurare la piena mobilità del Paese”, sottolinea Donnarumma. Che pone l’accento anche su un altro fattore positivo dei conti semestrali. “Grazie all’impegno delle nostre persone e a una capacità esecutiva riconosciuta a livello europeo, stiamo dando piena attuazione al Pnrr: abbiamo raggiunto tutte le milestone europee previste per il periodo di riferimento e già consuntivato oltre 14 miliardi di euro, pari a circa il 56% delle risorse assegnate”. Un percorso “di trasformazione industriale in linea con il Piano Strategico 2025–2029 – mette in luce il manager – che ci guiderà nei prossimi anni verso una mobilità sempre più moderna, sostenibile e integrata, a beneficio del sistema Paese“.
Il margine operativo lordo, poi, rimane sostanzialmente in linea, perdendo il 2%, che corrisponde a circa 16 milioni di euro. Nel complesso, però, “al netto della plusvalenza di Milano Farini ed escludendo l’effetto della variazione di perimetro”, l’Ebitda fa registrare una crescita di 122 milioni di euro (+14%). Migliora anche la gestione finanziaria, grazie “principalmente all’assenza nel semestre dell’accantonamento a fondo rischi di 153 milioni di euro legato alla sentenza del Consiglio di Stato in riferimento alla partecipazione in Fse”, spiega l’azienda.
Per quanto riguarda i ricavi da trasporto, il conto al 30 giugno è di 4,5 miliardi, dunque 159 milioni di euro in più rispetto allo scorso anno. Di questi, 35 milioni sono per il trasporto passeggeri su ferro dell’Alta Velocità, 7 milioni sugli Intercity, 26 milioni dai Regionali e 81 milioni per il trasporto passeggeri su gomma. Ma sono positive anche le performance sul trasporto merci, con 10 milioni in più rispetto al 2024.
Così come buoni sono i risultati dei ricavi da servizi di infrastruttura (2,4 miliardi), con incremento di 206 milioni dovuto ai 225 milioni dell’andamento dei corrispettivi di servizio e concessori legati alla circolazione stradale. Infine, gli altri ricavi operativi arrivano a 1,3 miliardi, in contrazione di 177 milioni “per la presenza, nel primo semestre 2024, del ricavo realizzato dalla vendita dello scalo di Milano Farini e San Cristoforo (-390 milioni di euro), compensato dall’incremento dei ricavi da contributi (+157 milioni di euro, di cui 145 milioni di euro stanziati a sostegno dell’infrastruttura ferroviaria) e da maggiori altri ricavi (+56 milioni di euro)”.
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