Silicon box a Novara, via libera della Commissione Europea agli aiuti di Stato italiani per progetto chip

Sì della Commissione europea alla misura italiana da 1,3 miliardi di euro per supportare Silicon Box nella costruzione di un impianto, unico nel suo genere in Europa, di confezionamento e collaudo avanzato per semiconduttori a Novara. Per Bruxelles, la misura rafforzerà la sicurezza dell’approvvigionamento, la resilienza e l’autonomia tecnologica dell’Europa nelle tecnologie dei semiconduttori. Per il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso la decisione “rafforza il nostro ruolo nel settore dei semiconduttori, delle alte tecnologie e per l’autonomia strategica dell’Ue”, mentre per il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore alle Attività Produttive, Andrea Tronzano, “quella di Novara sarà la prima fabbrica europea di advanced packaging e chiplet integration della multinazionale di Singapore Silicon Box”.

L’investimento complessivo è di 3,2 miliardi di euro per 1600 posti di lavoro. L’obiettivo comune è “di aprire i cantieri entro il 2025“. L’esecutivo Ue ha spiegato che il confezionamento avanzato consente di integrare più chip, spesso con funzioni diverse, in un unico package, creando un modulo multi-chip o un cosiddetto ‘chiplet’, e che può quindi funzionare come un singolo chip, offrendo prestazioni ed efficienza energetica migliorate. La nuova struttura di Novara fornirà questo tipo di soluzioni no che integrano i chiplet utilizzando il confezionamento a livello di pannello anziché a livello di wafer, insieme a tecniche di integrazione 3D. L’impianto – che dovrebbe funzionare a piena capacità nel 2033 ed elaborare circa 10 mila pannelli a settimana – gestirà le fasi di produzione chiave, ovvero l’assemblaggio, il confezionamento e il collaudo dei chip.

L’aiuto assumerà la forma di una sovvenzione diretta di circa 1,3 miliardi di euro a Silicon Box per sostenere il suo investimento del valore complessivo di 3,2 miliardi di euro. In base alla misura, Silicon Box ha accettato di garantire che il progetto avrà un impatto più ampio con effetti positivi sulla filiera dei semiconduttori dell’Ue; di contribuire allo sviluppo della prossima generazione di tecnologie di confezionamento avanzate nell’Ue; di realizzare ordini prioritari in caso di carenza di fornitura in linea con l’European Chips Act; di sviluppare e distribuire corsi di formazione e competenze per aumentare il bacino di manodopera qualificata e specializzata.

La Commissione ha valutato la misura in base alle norme Ue sugli aiuti di Stato e ha rilevato che “agevola lo sviluppo di determinate attività economiche”, che “lo stabilimento è il primo nel suo genere in Europa” e che “l’aiuto ha un ‘effetto incentivante’, poiché il beneficiario non realizzerebbe l’investimento in Europa senza il sostegno pubblico”. Per Bruxelles, la misura “ha un impatto limitato sulla concorrenza e sugli scambi all’interno dell’Ue”, “è necessaria e appropriata per garantire la resilienza della filiera di fornitura dei semiconduttori in Europa” ed è “proporzionata e limitata al minimo necessario”. Dunque, “la misura ha ampi effetti positivi” e “contribuisce a rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento in Europa”. Inoltre, lo stabilimento “contribuirà a invertire la tendenza all’eccessiva dipendenza dai servizi di confezionamento offerti al di fuori dell’Europa”. E, infine, la Commissione ha preso atto che Silicon Box si è impegnata a presentare domanda per essere riconosciuta come Open Eu Foundry ai sensi del regolamento Ue Chips Act e a rispettare tutti gli obblighi legati a tale status.

Valentina Innocente

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