Milano si prepara ad aprire le porte alla Fashion Week e, con gli occhi del mondo puntati sulla Meneghina, il comparto moda torna a lanciare l’allarme al governo. La città si prepara a vivere un’edizione simbolica, la prima senza Giorgio Armani che ha contribuito a costruire l’identità del capoluogo lombardo come centro nevralgico dello stile e dell’imprenditoria. Ma i consumi stentano a decollare, i negozi continuano a chiudere e la crisi, da congiunturale, sembra essere diventata strutturale.
Neanche i saldi estivi hanno dato respiro ai commercianti, con un calo del 5% degli acquisti a luglio e del 3,9% ad agosto, che conferma il crollo già registrato nel primo semestre e quello a doppia cifra (-12%) sul 2019.
“Sul mondo della moda si sta abbattendo un uragano che travolge ogni anno 6.500 piccole e medie aziende del retail”, avverte Giulio Felloni, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio. Questo fenomeno, così potente, osserva, “sta indebolendo tutta la struttura della filiera della moda e demotiva l’apertura di nuovi negozi da parte di donne, giovani e imprenditori che vorrebbero iniziare l’esperienza nella vendita a contatto con il cliente”. Il Sistema Moda Italia chiede al governo di intervenire con un gruppo di lavoro sul commercio all’interno del Tavolo della Moda istituito al ministero delle Imprese e del Made in Italy. “Servono con urgenza provvedimenti che potrebbero finalmente rilanciare i consumi”, insiste Felloni, che propone detrazioni per il consumatore finale dalla propria denuncia dei redditi gli importi sugli acquisti di abbigliamento, calzature, accessori, articoli sportivi, tessuti e tessile per la casa effettuati esclusivamente presso i negozi di vicinato. “Poter detrarre anche parzialmente le imposte su questa tipologia di acquisti darebbe spazio ad una rinascita dei centri storici, alla riapertura di tante piccole attività che si sono perse in questi anni e ad assumere e formare nuovi collaboratori con indubbi vantaggi per l’economia, la socialità e la sicurezza”, spiega il presidente di Fmi. E, sotto i riflettori della fashion week di Milano il settore chiede anche al Governo l’istituzione di una Giornata nazionale della Moda italiana che rappresenterebbe un’occasione per raccontare la qualità, la tradizione e l’innovazione che distinguono il sistema, “rafforzando il senso di appartenenza e offrendo al mondo un’immagine coesa e autorevole del Made in Italy”.
Se la moda arranca, la Fashion Week di Milano, in programma dal 23 al 29 settembre, promette di rafforzare potentemente l’indotto turistico, con un contributo di circa 239 milioni di euro e un incremento del 12,3% sul 2024. Il 46% (quasi 110 milioni di euro) sarà destinato allo shopping, il 39% (più di 93 milioni) per ristorazione e alloggio, il 15% (35,8 milioni di euro) per i trasporti. La stima è del Centro Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza. In aumento, +15% sullo scorso anno, gli arrivi di visitatori: oltre 149mila e 300, il 46% dall’estero, il 54% dal resto d’Italia. Con la Milano Fashion Week di febbraio, l’indotto sarà di 423,6 milioni di euro con un incremento del 7,1% in confronto al precedente anno, dovuto al maggior numero complessivo di visitatori: quasi 262mila (+6,9% sul 2024). La Milano Fashion Week dal 23 al 29 settembre ha un peso maggiore sull’indotto generato – il 56,4% – rispetto a quella di febbraio. La spesa pro capite media stimata per questa MFW di settembre è di 1.600 euro, in leggero calo, – 2,3%, rispetto al 2024. Più alta la spesa turistica pro capite dei visitatori esteri, 1.664 euro; minore la spesa turistica pro capite degli italiani: 1.535 euro. Mentre la previsione complessiva degli arrivi a Milano in questo mese di settembre è di oltre 793mila e 500, in crescita dello 0,09% sul settembre 2024 (dati definitivi). “Milano si conferma punto internazionale della moda e dell’attrattività, capace di attrarre visitatori, talenti e investimenti da tutto il mondo”, commenta Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano. La maggiore stima di spesa degli stranieri testimonia, rileva, “come l’indotto turistico continui a generare valore per il nostro territorio”.
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