Categories: Transizione Italia

India pensa a stop export zucchero. Prezzi vicini a massimi da 12 anni

Dopo lo stop all’export di riso (extra basmati) deciso dall’India a luglio, sta per arrivare anche una frenata alle esportazioni indiane dello zucchero a causa del clima secco che ha indebolito i raccolti di canna da zucchero del secondo produttore mondiale. La decisione era già nell’aria da alcune settimane, ora alcune fonti governative hanno confermato a Bloomberg la volontà di ridurre l’offerta globale di zucchero.

Alla base della mossa protezionistica, oltre al clima, c’è anche il caro-petrolio, che lo zucchero può contrastare grazie all’espansione del programma di etanolo. Man mano che più impianti di etanolo inizieranno la produzione, una parte maggiore del raccolto di canna da zucchero del paese verrà utilizzata per produrre il combustibile, limitando così la quantità di zucchero che verrà prodotta. Secondo Business Standard i mulini potrebbero deviare 4,5 milioni di tonnellate per produrre etanolo, in aumento del 9,8% rispetto all’anno precedente. Per questo, nella stagione 2022-23, le spedizioni di zucchero sono già state limitate a 6,1 milioni di tonnellate, in calo rispetto agli 11 milioni di tonnellate dell’anno precedente. E nella prossima stagione dovrebbero essere dunque consentite solo da 2 a 3 milioni di tonnellate, o addirittura nessuna, rischiando un’ulteriore impennata dei prezzi globali, hanno detto gli analisti a Business Standard.

I prezzi dello zucchero, saliti del 44% in un anno, per ora rimangono stabili – nonostante le notizie provenienti dall’India – intorno ai 27 centesimi per libbra. Questo perché è solida la produzione in Brasile, leader mondiale: nel Centro-Sud del Paese carioca nella seconda metà di settembre è aumentata del 98% anno su anno a 3,364 milioni di tonnellate.

La tensione sulle quotazioni comunque resta. Nell’ultimo mese, i prezzi sono aumentati notevolmente, con lo zucchero di New York il 19 settembre che ha registrato il massimo degli ultimi 12 anni e quello di Londra il 14 settembre che ha registrato il massimo degli 12 anni, a causa delle preoccupazioni per la minore produzione globale di zucchero. Un mese fa Alvean, il più grande commerciante di zucchero al mondo, ha dichiarato di aspettarsi un deficit globale nel 2023/24 di 5,4 milioni di tonnellate, il sesto anno di carenza, per le restrizioni indiane e perché gli agricoltori thailandesi piantano manioca più redditizia invece della canna da zucchero. Inoltre in Thailandia, terzo produttore mondiale, finora le precipitazioni sono ben al di sotto dello stesso periodo dell’anno scorso, e l’inizio del sistema meteorologico El Nino potrebbe ridurre ulteriormente le precipitazioni nei prossimi due anni.

Valentina Innocente

Recent Posts

Infrastrutture, porti e difesa suolo: in Liguria la partita tra Bucci e Orlando

Si gioca in buona parte sul tema infrastrutturale e sulla difesa del territorio la partita…

9 ore ago

Auto, Stellantis: E’ la domanda a creare il mercato, siamo in Italia per restare

Con riferimento alle dichiarazioni rilasciate oggi dal presidente di Confindustria Emanuele Orsini, Stellantis sottolinea che…

21 ore ago

Assovetro: “15 miliardi per net zero al 2050, servono strategie coraggiose e leader forti”

La spesa vale l'impresa, ma solo se tutti faranno la propria parte. Il vecchio adagio…

21 ore ago

Il G20 afferma la sua determinazione ad allontanarsi dai combustibili fossili

In una dichiarazione rilasciata venerdì, il G20, il gruppo delle venti maggiori economie del mondo,…

22 ore ago

Pichetto: “Puntare su rinnovabili e nucleare nuova generazione, impegno per settore vetro”

Diversificare, puntando anche su rinnovabili e nucleare di quarta generazione. Con uno sguardo all'idrogeno e…

1 giorno ago

Se nei piani del Governo il nucleare sorpassa l’idrogeno verde

Non ci sono dubbi che da più parti ci sia una chiara tendenza ad accelerare…

1 giorno ago