L.Bilancio, in Cdm il Dpb. Pichetto: “Allineamento accise necessario o infrazione Ue”

Dopo aver portato a casa il Psb, domani in Consiglio dei ministri è atteso il Documento programmatico di Bilancio. Sarà l’ultimo passaggio prima della legge di Bilancio, anche se il dibattito politico è già in pieno fermento. Il ministro dell’Economia continua a ripetere il suo mantra “prudenza, responsabilità, cautela”, ma non è un mistero che ci sia – per così dire – divergenza di opinioni con i colleghi di governo sui tagli da effettuare ai rispettivi budget.

L’obiettivo del Mef è quello di mantenere i conti in ordine confermando le misure più significative delle scorse manovre, a partire dal taglio del cuneo fiscale sui lavoratori. “Voglio costruire una credibilità a questo governo e a questo Paese, che ci permetta, come è accaduto, di abbassare lo spread sul debito pubblico italiano da 236 punti base a 131“, ha ripetuto Giorgetti in più occasioni negli ultimi giorni. C’è una questione che più di altre sta tenendo banco, anche per gli attacchi serrati delle opposizioni: il prossimo aumento delle accise sui carburanti diesel. Il responsabile del Mef ha garantito che si tratta solo di un “allineamento a quelle di gasolio e benzina, che dobbiamo fare per impegni europei“. Sottolineando che “ridurremo le accise sulle benzina e aumenteremo quelle sul gasolio, ma gradualmente, con un impatto che praticamente non sarà nemmeno percepibile”. E tenendo fuori dalla partita gli autotrasportatori “che hanno una disciplina ad hoc, un sussidio ad hoc, che non è minimamente toccato da questo allineamento”.

Una posizione condivisa anche dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, perché la discrepanza fra le accise di benzina e diesel “fa parte del lungo elenco di sussidi ambientalmente dannosi e quindi necessita di pareggiare, altrimenti siamo in infrazione europea – dice ai microfoni di Radio 24 -. Su questo vedremo di riuscire a trovare una soluzione, perché comunque costa al bilancio dello Stato. Si rischia di andare in negativo, vale qualche miliardo”.

Rassicurazioni che non convincono i consumatori. Il Codacons calcola che il previsto aumento di 1 centesimo, in un anno, considerando una media di due pieni al mese, avrà un impatto “pari a +14,64 euro ad autovettura, con un aggravio complessivo da +245,6 milioni di euro annui sulla totalità delle auto diesel circolanti in Italia”. Mentre in 5 anni la misura “costerebbe in totale circa 1,23 miliardi di euro ai proprietari di autovetture alimentate a gasolio”.

Non sono da meno le opposizioni. Il Pd esprime preoccupazione “perché ancora una volta sappiamo che ci sarà una Manovra lacrime e sangue e la maggioranza racconta un sacco di falsità“. Avs lancia l’allarme partendo dai dati 2023: “In Italia una famiglia su tre ha tagliato la quantità, soprattutto la qualità della spesa alimentare”.

Mentre i Cinquestelle rilanciano la questione degli extraprofitti. Tema che è sul tavolo del governo, la definizione viene totalmente respinta da via XX Settembre. Il comparto su cui maggiormente si potrebbero concentrare le attenzioni è quello delle banche, sebbene le aziende energivore comunque restano con le antenne dritte per captare anche il benché minimo segnale. Sul punto, comunque, c’è la totale contrarierà di un pezzo di maggioranza: nello specifico Forza Italia. La Lega, invece, non avrebbe nulla in contrario, mentre Fratelli d’Italia resta in equilibrio tra le due posizioni. Gli azzurri, nelle ultime settimane, lo hanno fatto capire in tutti i modi di non gradire la misura, tanto che in alcuni momenti la tensione è salita pericolosamente oltre il livello di guardia, almeno nelle dichiarazioni pubbliche. Ora, però, proprio dal partito guidato dal vicepremier, Antonio Tajani, arriva una proposta per provare “Quando si aumentano le tasse alle banche queste aumentano le spese per i conti correnti e questo si riverbera sui cittadini, restringendo la possibilità di erogare i mutui o prestiti alle imprese in difficoltà. Per questo noi diciamo di non tassarle perché così difendiamo cittadini e imprese, anzi abbiamo bisogno che i piccoli istituti di credito continuino a sostenere gli imprenditori, gli artigiani o gli agricoltori che sono essenziali per le economie di zona del nostro Paese”. Così interviene al programma Tagadà in onda su La7, Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia. “Il ministro Giorgetti ha già detto che non ci sarà nessuna tassa sugli extraprofitti quindi possiamo eliminare questo discorso dal dibattito politico. Ma c’è un’altra questione su cui ragioniamo con le banche, e non solo, per costruire un meccanismo in cui ci sia una solidarietà da parte di chi se lo può permettere rispetto a chi è in una situazione di difficoltà”.

Valentina Innocente

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