“L’Italia è indietro ma le imprese italiane sono avanti. In questi anni hanno continuato a sviluppare il settore nucleare laddove potevano farlo, cioè all’estero”. Così Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, sulla svolta verso il nucleare. Nell’intervista al Messaggero aggiunge che “sono stato recentemente in Slovacchia dove ho inaugurato il terzo reattore nucleare della centrale di Mochovce, realizzata dall’Enel, che garantirà una produzione pari al 14% di quel che serve al sistema elettrico di quel paese”. E sottolinea che Enel “è in prima linea su questo fronte con Endesa in Spagna. Ma anche Ansaldo nucleare ha rilanciato su questo fronte in Romania con la centrale di Cernavoda. E’ però cruciale il lavoro di ricerca giù avviato da tempo dall’Eni sulla fusione, il fronte sul quale accelera l’Italia come confermato dal premier Giorgia Meloni. Senza contare le numerose imprese impegnate sul nucleare di terza avanzata e di quarta generazione”. Urso confessa che l’obiettivo “deve essere accelerare sulla fusione nucleare per centrare l’obiettivo nel 2050”.
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