Italian Prime Minister Giorgia Meloni addresses a press conference with her polish counterpart (unseen) in Warsaw on February 20, 2023. (Photo by Wojtek Radwanski / AFP)
Il bilancio del Consiglio Ue straordinario non è né buono né cattivo, ma interlocutorio per l’Italia. Al tavolo di Bruxelles la premier, Giorgia Meloni, porta una posizione di apertura ma allo stesso tempo fissa alcuni paletti. Innanzitutto il nome, che a Roma proprio non è piaciuto: Rearm Europe, ritenuto infelice. Alla vigilia del vertice il vicepremier, Antonio Tajani, suggeriva invece ‘Piano per la sicurezza dell’Europa’.
Anche sulla sostanza l’Italia ha da ridire, non tanto per il concetto di alzare le difese del continente, quanto per il perimetro in cui attualmente la Commissione vorrebbe delimitare l’operatività. In poche parole, a Palazzo Chigi accoglierebbero con ben altro spirito l’iniziativa se oltre alla questione del riarmo si aprissero gli orizzonti anche a sfide globali come quelle della cybersicurezza e della difesa delle infrastrutture strategiche, puntando molte fiches sulla ricerca e lo sviluppo. In questo modo – è il ragionamento – lo scudo dell’Europa sarebbe più ampio e, di conseguenza, più efficace.
Dal vertice emergono anche novità sostanziali di grande interesse per il nostro Paese, come l’esclusione delle spese di difesa dai fattori che concorrono al computo del rapporto deficit/Pil. Ma non solo, perché l’Italia è favorevole alla proposta avanzata dalla Germania, arrivando a una revisione organica del Patto di stabilità che comprenda più materie, come la competitività. Che in una fase storica come questa, con la Spada di Damocle dei dazi in arrivo dagli Stati Uniti e la corsa delle industrie cinesi e indiane può rivelarsi una mossa necessaria (oltre che vincente) per il sistema economico europeo.
C’è, però, un nodo da sciogliere e riguarda i fondi di coesione che Bruxelles vorrebbe spostare in parte sul riarmo. Scelta che non convince il governo italiano, in buona compagnia con altri partner Ue. Meloni si è comunque battuta sul principio di volontarietà, in considerazione del fatto che alcuni Stati membri si trovano al confine con la federazione russa, dunque è plausibile che considerino una priorità l’acquisto di nuove armi, a differenza del nostro Paese.
Il punto, però, apre una nuova crepa nel dibattito politico interno con le opposizioni. Elly Schlein, infatti, attacca definendo “un errore madornale e inaccettabile, prendere i fondi per la coesione sociale e dirottarli sulle spese militari. Questo vorrebbe dire lasciare indietro tutte quelle priorità che erano intrecciate nel Next generation Eu”. Ma la segretaria del Pd ci tiene a chiarire: “Noi siamo favorevoli a una difesa comune, siamo contrari al riarmo dei 27 Stati membri. Sono due cose diverse”. Posizione condivisa anche da altre forze di opposizione, da Avs al M5S.
Ma anche nella maggioranza ci sono divisioni sul tema, con la Lega che non nasconde affatto la contrarietà al piano. Critiche mosse non solo da Matteo Salvini, ma anche dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha definito il piano Rearm Europe “frettoloso e senza logica”. Opinione che cozza con quella del vicepremier, Antonio Tajani: “Penso, invece, sia un buon piano, che dovremmo applicare, vedere, studiare. Io lo sostengo. Come sostengo che non bisogna utilizzare i fondi di Coesione”.
Sul punto è intervenuto anche il vicepresidente della Commissione Ue, Raffaele Fitto: “Gli Stati membri possono cogliere l’occasione dei fondi della politica di coesione per la difesa, su questo è logico avere un approccio equilibrato”, dice a margine di un incontro a Roma con l’Anci, spiegando che questa potrebbe essere un’occasione per i Paesi del nord-est europeo. Al Consiglio straordinario dell’Ue, infine, il governo italiano sottolinea l’importanza che il totale fondi previsti venga destinato a spese per la difesa ammissibili in ambito Nato. L’Italia, infatti, è al lavoro su una proposta che consenta di ottenere un meccanismo automatico grazie al quale gli investimenti sulla difesa europea possano essere contabilizzati in ambito delle Nazioni Unite con una rendicontazione obiettiva, omogenea e trasparente.
L'inviato speciale di Trump per il Medioriente, Steve Witkoff, incontrerà gli ucraini in Arabia Saudita…
L’Assemblea di Italferr ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione in carica per il triennio…
Si sono riunite le Assemblee delle società RFI, Trenitalia, Anas, Italferr, Busitalia, FS Sistemi Urbani,…
"Accolgo con favore gli sforzi della Commissione europea per riarmare l'Europa e il piano di…
"Ho già parlato con molti di voi in questi giorni e settimane e sono grato…
La presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, ha definito un "risultato senza precedenti" la decisione di…