Pnrr, Meloni: Valutare priorità, con caro prezzi a rischio opere

L‘inflazione e l’aumento dei costi delle materie prime pesano sul Pnrr. Tanto che la premier, Giorgia Meloni, anticipa che ci sarà da fare delle scelte: “Molte Regioni, per molti motivi, hanno difficoltà a portare a termine gli investimenti e le opere già iniziate. Dovremmo valutare le priorità“, fa sapere dal Festival delle Regioni e delle Province autonome.

Il Next generation Eu non è più sufficiente, insiste Meloni, “è evidente a tutti”. Non tiene in considerazione l’impatto della guerra in Ucraina sulle economie: “Bisogna fare di più oggi a livello Ue, partendo dal caro energia“, evidenzia.

Il Pnrr è una “eredità importante“, ricorda, e ribadisce l’intenzione di coinvolgere le Regioni e gli enti locali. Riattiverà la cabina di regia per monitorare lo stato di attuazione degli obiettivi e individuare le soluzioni per, spiega la presidente del Consiglio, “superare le criticità nel modo più rapido possibile”. A essere coinvolti saranno anche i sindacati: “Ci sarà molto da lavorare nelle prossime settimane“, assicura. E’ fondamentale, ne è convinta, che “risorse e obiettivi non corrano su un binario indipendente, ma siano collegati e complementari con risorse e investimenti previsti da altre misure nazionali”.

Il vicepremier Matteo Salvini, da Bruxelles, le fa eco e invita l’Europa a non sottovalutare il contesto mutato: “L’aumento del costo delle materie prime e dell’energia non è un problema solo italiano, ma anche degli altri Paesi europei. Sui tempi e sui costi dovremmo ragionare e lavorare tutti insieme”, afferma.

Si può fare bene, cambiando “regole e mentalità“, per il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. La sfida del Pnrr è tutt’altro che semplice: “Stiamo parlando di spendere 200miliardi di euro aggiuntivi rispetto a soldi già stanziati dallo Stato, in un lasso di tempo in cui normalmente una pubblica amministrazione riesce sì e no a fare un progetto esecutivo, stando ai tempi di realizzazione dei grandi progetti strategici del Paese“, osserva Toti. Servono regole, dunque, e soprattutto semplificazione: “Se qualcuno ha voglia di venire a imparare qualcosa, il ‘modello Liguria’ può certamente essere un esempio nazionale con le opere che abbiamo realizzato e stiamo realizzando in tempi rapidi“.

mariaelena.ribezzo

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