Protesta di Ultima Generazione: bloccato l’aeroporto di Francoforte

L’aeroporto di Francoforte, il più trafficato della Germania, è stato costretto a sospendere temporaneamente gli arrivi e le partenze dei voli dopo che alcuni attivisti ambientalisti hanno fatto irruzione nel sito. Il traffico è stato interrotto per due ore prima che la prima pista fosse nuovamente operativa alle 7.02, ha dichiarato un portavoce dell’aeroporto. Poco dopo è stata riaperta una pista di decollo, ha aggiunto il portavoce, e una seconda è stata riaperta in seguito. L’aeroporto ha dichiarato sul suo sito web che il traffico rimane difficoltoso, consigliando ai passeggeri di controllare lo stato dei loro voli. “Stiamo facendo tutto il possibile per evacuare gli attivisti climatici dalla pista”, ha dichiarato una fonte della polizia in mattinata. Otto attivisti sono stati arrestati: sette di loro erano riusciti a entrare, mentre l’ottavo era bloccato sulla recinzione, ha detto un portavoce della polizia.

L’intrusione è stata rivendicata dagli attivisti del gruppo Letzte Generation (Ultima Generazione), un importante movimento di attivisti in Germania, responsabile di numerose operazioni spettacolari in nome della protezione del clima. Uno dei loro metodi più frequenti e controversi è quello di bloccare strade e cantieri attaccando le mani all’asfalto. “Sei manifestanti hanno usato piccole pinze per aprire varchi nelle recinzioni e sono arrivati a piedi, in bicicletta e con lo skateboard in vari punti intorno alle piste di decollo e di atterraggio”, si legge in un comunicato stampa del gruppo.

L’azione è stata intrapresa “per chiedere al governo tedesco di partecipare alla stesura e alla firma di un accordo internazionale legalmente vincolante che regoli l’eliminazione globale di petrolio, gas e carbone entro il 2030”, spiegano. Fa parte di una campagna internazionale condotta insieme ad altre organizzazioni, aggiungono. Una foto diffusa dal gruppo mostra un manifestante seduto sull’asfalto con uno striscione arancione con scritto ‘Il petrolio uccide’.

La messa in pericolo di vite umane e gli atti criminali non sono mai mezzi legittimi nel dibattito politico”, ha criticato Roman Poseck, ministro degli Interni dell’Assia, la regione di Francoforte. Già ieri diverse organizzazioni ambientaliste hanno compiuto azioni contro gli aeroporti europei, tra cui l’aeroporto londinese di Heathrow, il più grande d’Europa, e quello tedesco di Colonia. Secondo la polizia londinese, sette persone sono state arrestate a Heathrow e altre tre in altre località. A Colonia, gli attivisti si sono bloccati sull’asfalto, fermando il traffico per quattro ore. In Finlandia, nove attivisti hanno brevemente bloccato i controlli di sicurezza all’aeroporto di Helsinki, mentre a Barcellona cinque attivisti sono stati intercettati prima che potessero rimanere sull’asfalto come avevano intenzione di fare, secondo Oil Kills. In Svizzera, a Zurigo e Ginevra, gli attivisti hanno bloccato le strade di accesso agli aeroporti. Infine, quattro attivisti hanno spruzzato una sostanza arancione nell’atrio dell’aeroporto di Vienna, mentre altri due hanno ritardato la partenza di un aereo diretto a Roma.

Queste azioni sono avvenute subito dopo il 22 luglio, che è è stato il giorno più caldo al mondo dall’inizio delle registrazioni nel 1940, con una temperatura media di 17,15°C, battendo il precedente record stabilito il giorno prima, secondo la rete europea Copernicus. Alla fine di giugno, Scotland Yard ha annunciato di aver sventato i piani di Just Stop Oil per interrompere le operazioni negli aeroporti britannici, arrestando 27 persone.

Chiara Troiano

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