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Regaliamoci un agosto dedicato ai cinque sensi: scopriremo la sostenibilità

Approfittiamo del relax estivo e regaliamoci una vacanza all’insegna dei cinque sensi: scopriremo la bellezza e la gioia. E scopriremo, di conseguenza, come sia soddisfacente e semplice essere più sostenibili. Inizieremo così, per gioco, un percorso sensoriale che diventerà irrinunciabile.

Agosto è il mese delle vacanze per definizione, anche se molti di noi le hanno già consumate o dovranno attendere ancora qualche settimana per riposare un po’. Qualunque sia il periodo, in ogni caso, i giorni di vacanza sono una delizia. A volte lo sono più nelle attese che nella realtà. Ma possiamo fare qualcosa per renderli davvero speciali, pur nei limiti delle nostre possibilità. Anzi, per farli diventare molto di più di una vacanza. Che vengano trascorsi in località amene o in città per mancanza di fondi; che abbiano come sfondo sonoro quello onde o con il cantilenante suono dei campanacci delle vacche al pascolo in montagna, i giorni di vacanza possono offrirci l’occasione per conoscere meglio emozioni dimenticate e la strettissima relazione che abbiamo con l’ambiente. Altro che fantasie teoriche: non esiste niente di più concreto.

Basta concederci la possibilità di sfruttare appieno i nostri cinque sensi: vista, olfatto, gusto, udito, tatto.

Abbandoniamo per qualche ora lo smartphone o il tablet e perdiamoci con lo sguardo sul panorama che ci circonda e/o concentriamoci sui dettagli più minuti: vedremo quanta bellezza la natura propone intorno a noi, la complessità di un mondo (animale, vegetale, geologico e culturale) presente anche in piena città e fatto di un complesso intreccio tra singoli sorprendenti dettagli. Sott’acqua, a riva, in un bosco, tra i prati, nel giardino cittadino o lungo la strada che porta a casa nostra potremo apprezzare come la natura sia sempre con noi. Il ciuffo d’erba che cresce tra le crepe del marciapiede, i fiori, le nuvole con mille forme, le rocce dai colori diversi e dalle consistenze più disparate, le diverse specie di uccelli che volvano tra alberi e cespugli ma anche pali della luce e muretti: non sono tutti passeri, piccioni, cornacchie o gabbiani, Osserviamo i colori, le dimensioni, la forma (del becco, ad esempio)… Scopriremo un mondo ricchissimo.

Le stesse differenze le noteremo utilizzando l’olfatto: profumi e odori naturali (anche cattivi) ci aiutano a comporre un quadro di ricchezza e diversità che nel corso della nostra vita quotidiana viene appiattito dall’odore uniforme e indistinto della città (che al nostro rientro dalla vacanza definiremo ‘puzza’).

Affinare vista e olfatto ci aiuterà anche a ri-scoprire il gusto: assaggiando i prodotti tipici del luogo in cui ci troviamo, quelli freschi di stagione, scopriremo che ogni frutto ha un gusto forte, caratteristico e lontanissimo dal prodotto insapore e magari non maturo che arriva dalla parte opposta del Pianeta. E costa meno. Perché non ci facevamo più caso?

L’udito può svelarci le sorprese più stupefacenti: scoprire il silenzio, ad esempio; e partendo dal silenzio possiamo scoprire i rumori della natura come vento, versi degli animali, frusciare degli alberi, sciabordio delle onde. Una magìa a cui molti di noi non sono più abituati. Sentiremo meglio, poi, anche i nostri pensieri e le parole delle persone a noi vicine. Anche la musica o la festa – mica dobbiamo dimenticarle! – assumeranno una nitidezza diversa. Apprezzeremo i dettagli.

E infine il tatto. La consistenza della sabbia, diversa in base alla tipologia e la grana; la fisicità della corteccia di un albero; la morbidezza di un frutto maturo. Senza fretta, concentrandoci sul tatto, potremo scoprire altre sensazioni trascurate o addirittura sconosciute. Capiremo che le dita e la pelle non sono soltanto strumenti o una guaina che ricopre i nostri organi interni: sono elementi essenziali per conoscere quello che c’è attorno a noi.

Diamo spazio ai nostri cinque sensi: non saremo più gli stessi e la sostenibilità sarà un desiderio, non una necessità.

Nadia Bisson

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