Coltivare l’insalata nello spazio? Potrebbe non essere una buona idea. La lattuga e le altre verdure a foglia verde fanno parte di una dieta sana ed equilibrata, anche per gli astronauti in missione. Sono passati più di tre anni da quando la National Aeronautics and Space Administration ha inserito la l’insalata coltivata nello spazio nel menu degli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Accanto alle tortillas di farina e al caffè in polvere, i cosmonauti possono mangiare lattuga coltivata in camere di controllo a bordo della Iss che tengono conto della temperatura ideale, della quantità di acqua e di luce di cui le piante hanno bisogno per maturare.
Ma c’è un problema. Sulla Stazione spaziale internazionale sono presenti molti batteri e funghi patogeni e molti di questi microbi sono molto aggressivi e possono facilmente colonizzare i tessuti della lattuga e di altre piante. Una volta che le persone mangiano verdura colpita da E. coli o Salmonella, possono ammalarsi.
Con i miliardi di dollari che la Nasa e le aziende private come SpaceX investono ogni anno nell’esplorazione dello spazio, alcuni ricercatori temono che un’epidemia di malattie alimentari a bordo della Stazione spaziale internazionale possa far deragliare le missioni
In una nuova ricerca pubblicata su Scientific Reports e su npj Microgravity, i ricercatori dell’Università del Delaware hanno coltivato lattuga in condizioni che imitavano l’ambiente senza peso a bordo della Stazione spaziale internazionale. Gli scienziati hanno hanno scoperto che le piante sottoposte alla microgravità simulata erano in realtà più inclini a contrarre infezioni da un agente patogeno umano, la Salmonella.
Gli stomi, i minuscoli pori delle foglie e degli steli che le piante usano per respirare, normalmente si chiudono quando percepiscono un fattore di stress, come i batteri, nelle vicinanze. Ma quando i ricercatori hanno aggiunto batteri alla lattuga durante la simulazione di microgravità, hanno scoperto che le verdure a foglia aprivano gli stomi invece di chiuderli.
Secondo la Nasa, circa sette persone alla volta vivono e lavorano sulla Stazione spaziale internazionale. Non è un ambiente minuscolo – è grande quanto una casa con sei camere da letto – ma è comunque il tipo di luogo in cui i germi possono creare scompiglio. Quindi, se le piante aprono gli stomi in un ambiente di microgravità e permettono ai batteri di entrare facilmente, cosa si può fare?
La risposta non è così semplice. “Iniziare con semi sterilizzati è un modo per ridurre i rischi di avere microbi sulle piante”, spiegano i ricercatori. “Ma poi i microbi possono trovarsi nell’ambiente spaziale e in questo modo possono arrivare sulle piante”. Gli scienziati potrebbero dover modificare la genetica delle piante per impedire loro di aprire gli stomi nello spazio ed è in questa direzione che sta andando la ricerca.
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