E’ di 6 morti e 6 feriti il bilancio dell’esplosione di una cisterna nello stabilimento chimico Melamin, in Slovenia, nel pieno centro di Kocejve – 8600 abitanti – a 60 km dalla capitale Lubiana. L’incidente è stato “causato da un errore umano”, come confermato dal direttore della fabbrica. Le autorità locali avevano chiesto temporaneamente ai residenti di non lasciare le loro case e di chiudere le finestre per paura dei fumi tossici. Le misure precauzionali sono state revocate dopo che è stato verificato l’impatto zero sull’ambiente. Anche l’Arpa del Friuli Venezia Giulia ha confermato l’assenza di rischi. Kocevje, infatti, si trova a soli 80 km da Trieste ed è stato necessario monitorare eventuali variazione significative degli inquinanti, in particolare deli particolato PM10 e PM2.5. Dall’analisi dei regimi dei venti prevalenti è stato evidenziato che i fumi dell’incendio si sono diretti in direzione est, in allontanamento dal Friuli Venezia Giulia. L’impianto chimico produce resine per l’industria della carta, delle costruzioni, delle vernici e della gomma.
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