“L’Italia ha due aspetti che la rendono più soggetta a subire conseguenze negative della guerra in Ucraina: la forte dipendenza dal gas, quello russo ma non solo, perché è aumentato tutto, e il fatto che siamo il secondo paese più industrializzato e quindi i più colpiti, con la Germania, dalla mancanza di acciaio e dalla carenza di altri minerali e metalli rari. Poi siamo un Paese energivoro. Ma non solo, siamo colpiti anche dalla carenza di olio di semi di girasole. L’Ucraina vale l’80% della produzione mondiale e in Italia ci siamo messi a usarlo da quando è stato demonizzato l’olio di palma”. Lo ha detto Riccardo Illy, presidente del polo del Gusto, in una intervista a la Stampa. “Non conosciamo i confini di quanto sta accadendo. E la fine della guerra non segnerà la ripartenza. Il grano mancherà, l’acciaio mancherà. Non si riparte né in un giorno, né in una settimana. Ci vogliono mesi”, ha aggiunto. Ma le vie d’uscita ci sono: “L’acciaio dal Brasile, il gas da altri fornitori. Però noi andremo peggio di altri Paesi, speriamo di compensare con il turismo che è partito alla grande”.
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