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La scommessa Ue sul biogas per l’indipendenza energetica

Diversificare i fornitori di gas, decarbonizzare le industrie e puntare sulle energie rinnovabili. Ma non solo. I piani della Commissione Europea per liberarsi dal gas e dagli altri combustibili fossili importati dalla Russia, prevedono anche di aumentare la produzione di biometano nell’UE, portando a 35 miliardi di metri cubi la produzione europea entro il 2030, sfruttando soprattutto fonti di biomassa sostenibili come i rifiuti e i residui agricoli. Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, iniziata lo scorso 24 febbraio, la Commissione europea ha annunciato un piano ‘REPowerEU’ per rendere l’Europa indipendente dai combustibili fossili russi al più tardi entro il 2027, a cominciare proprio dal gas (che l’UE importa per oltre il 40% del proprio mix energetico). I “come e dove” di questa transizione saranno dettagliati in una comunicazione separata attesa a metà maggio da parte dell’Esecutivo comunitario, ma Bruxelles ha già anticipato nelle linee la sua strategia di attacco mettendo al centro di questo piano anche livelli più alti di biometano prodotto a livello europeo, nell’ottica dello sviluppo di un’economia più circolare.

Il biometano è un gas composto da metano ottenuto dalla purificazione del biogas. Un’alternativa ‘green’ e rinnovabile al gas naturale, che può essere usato tra le altre cose per la fornitura di riscaldamento ed elettricità per gli edifici e le industrie e la produzione di combustibili rinnovabili per i trasporti. L’ambizione di produrre 35 miliardi di metri cubi di biometano all’anno entro il 2030 in UE significa di fatto raddoppiare l’obiettivo proposto dall’Esecutivo europeo neanche un anno fa nel pacchetto sul clima ‘Fit for 55’, che fissava la cifra a 17 miliardi di metri cubi/l’anno nel quadro della revisione prevista della direttiva europea sulle energie rinnovabili.

La proposta della Commissione deve ancora passare al vaglio dei co-legislatori – Parlamento e Consiglio – ma potrebbe essere modificata ancora prima di essere approvata. L’obiettivo di produrre in Europa 35 miliardi di metri cubi di biometano rappresenta oltre il 20% delle attuali importazioni di gas dell’UE dalla Russia e può svolgere un ruolo importante nella strategia di diversificazione delle forniture energetiche all’UE. Secondo le stime provvisorie dell’Esecutivo comunitario, 35 miliardi di metri cubi di biometano possono andare a sostituire fino a 10 miliardi di metri cubi all’anno di gas russo importato entro il 2030, a cui si aggiungono i 25-50 miliardi di metri cubi che potrebbero essere sostituiti con 15 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile prodotto nella Ue.

Secondo l’associazione europea del biogas (EBA), l’obiettivo di arrivare a 35 miliardi di metri cubi di biometano prodotto in Ue è realizzabile, anche se oggi secondo le loro stime gli Stati membri producono solo 3 miliardi di metri cubi di biometano all’anno. Un aumento fino a 35 miliardi di metri cubi richiede la mobilitazione di materie prime sostenibili di biomassa, principalmente rifiuti e residui, ma anche la costruzione di nuovi impianti per la produzione biometano. Nella strategia, che sarà dettagliata nella futura comunicazione, si legge che i piani strategici nazionali che gli Stati membri UE devono mettere a punto nel quadro della nuova politica agricola comune (la PAC) dovranno svolgere un ruolo chiave per sbloccare i finanziamenti al biometano prodotto da fonti di biomassa sostenibili, anche attraverso rifiuti e residui agricoli particolari.

Nadia Bisson

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