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Zaia: “Giochi 2026, siamo pronti? La tutela del paesaggio resta la priorità”

Mancano più di 1300 giorni dall’inizio delle Olimpiadi Invernali 2026, ma il fermento per i Giochi Milano-Cortina è nel pieno. Gli occhi del mondo sono puntati sulla capacità dell’Italia di affrontare una sfida che si gioca – prima ancora che sulle piste da sci – sul fronte delle infrastrutture, dei lavori pubblici e, per la prima volta così intensamente, su quello della sostenibilità. Già, saranno i Giochi più ‘green’ di sempre. Ma siamo davvero pronti? Luca Zaia, governatore del Veneto tiene alta la guardia su questo aspetto. “C’è un’attenzione particolare al territorio delle nostre Dolomiti, patrimonio dell’Unesco – dice a GEA – quindi qualsiasi intervento dovrà essere contemperato con il mantenimento dell’ambiente, anche perché oltre a quello green c’è pure un interesse turistico alla tutela del paesaggio e del territorio”. Anche le opere infrastrutturali, spiega, “saranno sottoposte a ogni valutazione di impatto ambientale nazionale con grande attenzione”.

Eppure gli ambientalisti sono, da tempo, sul piede di guerra. Al centro delle polemiche, in modo particolare, c’è la pista da bob. Il rischio – sostengono – è di una cattedrale nel deserto, non necessaria, troppo costosa e, soprattutto, per nulla sostenibile. “Noi abbiamo fatto uno studio, prima della progettazione – chiarisce Zaia – per comprendere sostenibilità finanziaria e ambientale dell’opera. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto non ci sarà alcun saccheggio, perché l’opera occuperà l’area della attuale pista da bob, che a occhio nudo si può notare trovarsi in cattive condizioni”. La situazione in cui versa oggi la pista (già utilizzata durante le Olimpiadi di Cortina del 1956 e poi soggetta a diverse ristrutturazioni) “non è qualificante – dice il governatore veneto – per una località e un luogo come Cortina, visto che è in completo abbandono”.

Lo studio fatto dalla Regione “ha dato particolare risalto alle opere di mitigazione a verde per un più consono inserimento dell’opera nell’ambiente boschivo della zona”. Verranno piantate molte essenze, spiega Zaia “per recuperare un ciclo vitale che sembrava concluso, in risposta alle piante che dovranno essere abbattute per il cantiere e a quelle che già erano giunte al limite della vita utile”.

Dal punto di vista finanziario invece la sostenibilità verrà assicurata, assicura il presidente, oltre che con l’organizzazione di tutte le gare nazionali ed europee, “anche prenotando o chiedendo alle federazioni che prenotino le gare di allenamento”. Inoltre, è previsto un utilizzo a taxi-bob, estivo ed invernale: si potrà prenotare il pilota e scendere, pagando una quota. “Questo – dice Zaia – sarà un ulteriore mezzo di sostegno dell’infrastrutture, oltre che una grande attrattiva per Cortina in particolare per i giovani. E poi la nuova pista di bob sarà l’unica al mondo che potrà essere utilizzata dagli atleti paralimpici”.

Le Olimpiadi coinvolgono territori e Regioni diverse e non si può sottovalutare l’esigenza di collegamenti fra le sedi delle gare. Sugli aspetti green dei trasporti, ricorda Zaia, “sta lavorando la fondazione Milano-Cortina concentrandosi sull’organizzazione degli spostamenti tra le varie sedi con mezzi a basso impatto ambientale, privilegiando quelli ferroviario, elettrico o a idrogeno”.

Se è vero che mancano tre anni e mezzo all’avvio dei Giochi, è anche vero che questa fase preparatoria avviene in un momento storico cruciale, in cui si intrecciano la guerra in Ucraina, il rialzo del prezzo delle materie prime, il boom del costo dell’energia. I ritardi e i rallentamenti, insomma, potrebbero essere all’ordine del giorno.

Noi abbiamo anticipato i tempi – afferma Zaia – in attesa della costituzione della società Simico (Società infrastrutture Milano-Cortina, ndr), pertanto abbiamo coordinato con Anas i progetti della variante di Cortina e di Longarone, che sono allo stadio di progettazione definitivo”. Inoltre, sempre per anticipare i tempi, ricorda, “abbiamo avviato lo studio di fattibilità e il progetto di fattibilità tecnico-economica per riqualificare la pista da bob ‘Eugenio Monti’ che attualmente è un cadavere eccellente, consegnandoli al commissario Luigi Santandrea il 29 aprile. Aggiungo che l’8 giugno si è tenuto il tavolo di concertazione con le federazioni sportive, tutte entusiaste, mentre il 9 giugno è stata espletata la conferenza dei servizi preliminare”.

E la crisi economica? “Come in tutti i cantieri – precisa il governatore veneto – anche per quelli olimpici, ci saranno dei rincari per i materiali, ma il governo ha già stanziato una somma per far fronte a questi aumenti. Non ci resta che accelerare per rispettare i tempi”.

I Giochi, seppur in uno scenario globale di estrema difficoltà, porteranno comunque beneficio al Veneto. Zaia snocciola cifre per dare il senso di ciò che accadrà. “Durante un recente evento alla Farnesina – ricorda – il professor GianMario Verona, rettore dell’Università Bocconi di Milano, ha snocciolato numeri interessanti. In sintesi: Produzione attivata: +4.3 miliardi. Valore aggiunto generato: +2 miliardi. Gettito fiscale: +530 milioni. Occupazione: +36mila circa”. Da uno studio condotto dall’Università Ca’ Foscari di Venezia con il supporto di Unioncamere Veneto, relativo all’indotto economico e presentato in occasione della candidatura alle Olimpiadi, ha stimato in 1,124 miliardi l’impatto economico in termini di spesa complessiva diretta generata nelle sole regioni Veneto e Trentino Alto Adige. “Il valore della produzione aggregato atteso – aggiunge Zaia – si attesta circa su 1.460 milioni di euro. Infine la previsione di aumento del PIL nel prossimo quinquennio è di circa 840 milioni. Questi numeri dimostrano la bontà della scelta olimpica: senza i Giochi l’area montana del Veneto non avrebbe tutti questi investimenti che, sono sicuro, genereranno altri investimenti privati”.

Nadia Bisson

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