In Algeria “il consumo energetico interno è in forte crescita, il che è perfettamente normale visto il numero di unità abitative costruite, l’aumento della popolazione, ma anche il miglioramento del comfort degli algerini. Il consumo è destinato a raddoppiare nei prossimi dieci anni. Per questo l’Algeria ha adottato misure per risparmiare energia senza incidere sulla situazione socio-economica degli algerini. Queste misure di risparmio energetico si dividono in due parti. In primo luogo, l’efficienza energetica nei settori più energivori: l’industria, con la decarbonizzazione del settore, e i trasporti, anch’essi con la decarbonizzazione. Questo processo è già iniziato con l’introduzione massiccia del GPL nei trasporti individuali, oltre che con l’elettrificazione delle ferrovie e l’introduzione del trasporto pubblico, metro e tram. Sette città dispongono di questo tipo di trasporto. È in corso anche un programma di elettrificazione di 6.000 chilometri di ferrovia. Allo stesso tempo, stiamo lavorando per promuovere la mobilità elettrica, soprattutto nelle aree urbane”. Così Merouane Chabane, direttore generale di Aprue, durante la MeetMed Week in corso ad Hammamet in Tunisia, organizzata da Medener (che vede Roberta Boniotti di Enea come segretario generale) e Anme (l’Agenzia Nazionale tunisina per la Gestione dell’Energia) in partnership con Aprue (l’Agenzia Nazionale algerina per la Promozione e la Razionalizzazione dell’Uso dell’Energia). “Il settore più importante è però quello delle costruzioni“, sottolinea Chabane. “Qui c’è un programma molto, molto ambizioso per ristrutturare centinaia di migliaia di case esistenti, ma anche per introdurre misure di efficienza nei nuovi programmi abitativi, in modo da ridurre il consumo energetico di oltre il 15% entro il 2035. L’altra parte consiste nel lavorare sull’uso e sul comportamento degli utenti, ma anche dei committenti a livello di autorità locali, in modo che l’energia possa essere utilizzata per il suo giusto scopo. Dobbiamo quindi combattere gli sprechi energetici – conclude il direttore generale di Aprue – il che contribuirà a limitare il consumo eccessivo di energia non necessaria. Questo ci permetterà di preservare le nostre risorse primarie e di mantenere la nostra quota di esportazioni, che al momento generano ancora molto Pil“.
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