I decessi dovuti al caldo potrebbero triplicare in Europa entro il 2100 in base alle attuali politiche climatiche, soprattutto tra le persone che vivono nelle zone meridionali del continente. Lo rivela uno studio del Joint Research Centre della Commissione Europea pubblicato su The Lancet Health. Complessivamente, con un riscaldamento globale di 3°C – una stima massima basata sulle attuali politiche climatiche – il numero di decessi legati al caldo in Europa potrebbe aumentare da 43.729 a 128.809 entro la fine del secolo. Nello stesso scenario, i decessi attribuiti al freddo – attualmente molto più alti di quelli dovuti al caldo – rimarrebbero elevati, con una leggera diminuzione da 363.809 a 333.703 entro il 2100.
In Italia questa stima si tradurrebbe con più di 28mila morti all’anno, un numero che è quasi il triplo di quello registrato tra il 1991 e il 2020 (poco più di 10mila). Secondo gli esperti, se l’aumento delle temperature restasse entro +1,5°, così come indicato dall’Accordo di Parigi, le morti per calore nel nostro Paese sarebbero circa 14mila entro la fine del secolo, che diventerebbero poco più di 18mila con un incremento di 2 gradi. Nello scenario peggiore ipotizzato, cioè +4° C, le vittime quintuplicherebbero rispetto a oggi, arrivando a 45mila circa.
“Il nostro studio identifica anche i punti caldi in cui il rischio di morte per le alte temperature è destinato ad aumentare drasticamente nel prossimo decennio. È necessario sviluppare politiche più mirate per proteggere queste aree e i membri della società più a rischio di temperature estreme”, spiega David García-León del Centro comune di ricerca della Commissione europea.
Lo studio stima che le temperature calde e fredde causino attualmente 407.538 decessi all’anno in Europa, di cui 363.809 legati al freddo e 43.729 al caldo. Quelli causati dalle temperature più basse sono più elevati nell’Europa orientale e negli Stati baltici e più bassi nell’Europa centrale e in alcune parti dell’Europa meridionale, con tassi che vanno da 25 a 300 decessi ogni 100.000 persone. Quelli legati al caldo, invece, variano da 0,6 a 47 decessi per 100.000 persone, con tassi più bassi nel Regno Unito e nei Paesi scandinavi e più alti in Croazia e nelle parti più meridionali del continente. Attualmente in Europa si muore circa otto volte di più per il freddo che per il caldo (rapporto 8,3:1), ma si prevede che questo rapporto diminuirà notevolmente entro la fine del secolo.
Si stima che i decessi legati al calore aumenteranno in tutte le regioni d’Europa in caso di riscaldamento di 3°C, con un forte aumento dei tassi di mortalità, con un aumento di tre volte del tasso medio in tutta Europa, fino a raggiungere un numero di decessi compreso tra 2 e 117 per 100.000 persone in tutti i Paesi europei. Tra le zone calde che saranno particolarmente colpite da un maggiore riscaldamento e da popolazioni sempre più anziane figurano Spagna, Italia, Grecia e parte della Francia.
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