Categories: Green-à-porter

Da ‘Mayamiko’ a ‘Madeby’: la moda sostenibile parla italiano

Tutto è partito dall’Africa. Qui Paola Masperi, una laurea in mediazione linguistica, un master in Marketing e uno in Relazioni internazionali, trascorre alcuni anni per lavorare a progetti di sviluppo internazionale. Tra il Malawi, l’Uganda, l’Etiopia e il Kenya l’imprenditrice tocca con mano l’impatto sociale più devastante del cambiamento climatico.

Il Continente riceve gli abiti usati da tutto il mondo, ma spesso, racconta Masperi a GEA, “la qualità è talmente bassa che non possono farne niente, tonnellate di vecchi abiti vengono bruciati in discarica“. Il problema è anche il soffocamento del mercato locale, una concorrenza “più sleale di così è inimmaginabile – spiega -. I sarti locali non possono competere. A livello macroeconomico e di industria la cosa è molto negativa e in Malawi si vede molto chiaramente“.

Proprio in Malawi Masperi lavora a un progetto di training in sartoria per donne: “A un certo punto abbiamo capito che il livello era talmente alto e da potersi posizionare a livello di export“. Nel 2014-2015 lancia il marchio ‘Mayamiko‘, per vendere le creazioni delle comunità locali. “E’ andato molto bene, siamo molto conosciuti in Inghilterra nel mondo della Moda etica“. Già prima del Covid il marchio ha conosciuto una “crescita esplosiva“. “Ci siamo chiesti come volevamo crescere, abbiamo iniziato le consulenze e mi sono accorta che per crescere dovevamo produrre di più e più velocemente, questo a me non piaceva, abbiamo così continuato con una crescita lenta e graduale“, afferma.

Dall’esigenza di far capire quanto cruciale sia la sostenibilità sociale e ambientale nella Moda, è nata l’idea di una soluzione tecnologica che può essere utilizzata da tutto il comparto, si chiama ‘Madeby‘, è una piattaforma di blockchain con base a Londra, che salva e verifica le informazioni di sostenibilità dei marchi. Prende le mosse dalle sue conoscenze del settore: “Mi sono accorta che molti dei marchi più conosciuti non applicano un livello di rigore giusto per evitare il greenwashing, fatto a volte anche inavvertitamente. Ci sono grosse maison che fanno una sola linea molto tracciabile, ma il 90% della produzione non lo è“, scandisce.

Madeby nasce grazie ai fondi ottenuti dall’ente britannico per la ricerca e lo sviluppo. Lo scopo è verificare che quanto i marchi dichiarano ai consumatori sia corretto e che le informazioni per il consumatore siano chiare. La tecnologia è stata è in fase di integrazione con Credible Esg, che aggiunge anche il calcolo dell’impatto ambientale. “Noi pubblichiamo solo le informazioni che sono state verificate. Se non riusciamo ad avere accesso ai dati che le aziende dichiarano, noi non li pubblichiamo“, assicura. Al momento i marchi in piattaforma sono circa cinquanta, di medie e piccole dimensioni: “E’ molto interessante per i piccoli marchi, perché spesso non possono pagarsi le certificazioni, ma ora che introduciamo l’aspetto dell’Esg dobbiamo rivolgerci anche a marchi più grossi, che pero’ non sempre – fa sapere – sono disponibili alle verifiche”.

mariaelena.ribezzo

Recent Posts

Ex Ilva, sindacati convocati a Palazzo Chigi il 28 ottobre

Arriva la convocazione per i sindacati a Palazzo Chigi per discutere del futuro dell'ex Ilva.…

6 ore ago

Auto, al via il 22 ottobre le richieste di incentivi per i veicoli elettrici

Lo sportello online per la presentazione delle domande da parte dei cittadini e delle microimprese…

7 ore ago

Auto, Mase: Al via 22/10 domande per bonus veicoli elettrici

Lo sportello online per la presentazione delle domande da parte dei cittadini e delle microimprese…

7 ore ago

Gaza, Palazzo Chigi: Al via strategia per gestione emergenza e ricostruzione

In seguito alla firma dell'accordo di pace per il Medio Oriente, l'Italia "ha prontamente avviato…

8 ore ago

Maltempo, forti piogge in Sardegna: salvate madre e figlia intrappolate in auto

Dalle prime ore del mattino la provincia di Sassari è interessata da intense precipitazioni. Decine…

9 ore ago

Stellantis investe 13 miliardi negli Stati Uniti: cinque nuovi modelli e 5mila posti di lavoro

Stellantis investe 13 miliardi di dollari negli Usa. Il più grande investimento nei 100 anni di…

11 ore ago